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Il confinamento è un modo di avvicinarsi a Dio?

(Alba Sabaté -CR) Un tempo per cambiare. Inquadra così la giornalista musulmana Amanda Figueras l’attuale situazione di confinamento causata dall’emergenza coronavirus. Lo ha detto mercoledì 25 marzo durante il primo Webinar organizzato dall’Osservatorio Blanquerna di Comunicazione, Religione e Cultura, nell’ambito della campagna #BeTheKey (sii la chiave) contro l’islamofobia.

“Una candela per la speranza sulla finestra di casa”

(Laura Mor –CR) “Non ci possiamo permettere, in questi momenti di dolore, di incertezza e di disorientamento, di perdere la speranza”. Mercoledì scorso, in occasione della festa dell’Annunciazione, il plebà (titolo onorifico peculiare, ndt) di Montblanc, don Simó Gras, ha invitato a fare di questa data “un punto di svolta”. Attraverso un gesto semplice: “Accendiamo sulla finestra di casa una candela per la speranza davanti a un presente tenebroso”.

Le clarisse di Vilobí d’Onyar: “Cuciamo mascherine con tutto il cuore e con tutta l’anima”

(Laura Mor –CR) Le clarisse della fraternità di Vilobí d’Onyar da una settimana cuciono mascherine. Le ore che dedicavano abitualmente a preparare il pane per l’Eucarestia, ora le dedicano a infilare ago e filo. Glielo ha chiesto Pilar Pina, delegata della vita consacrata della diocesi di Girona. Come direttrice della Clinica Bofill di Girona, che in questi giorni si dedica ad assistere malati di coronavirus, subito ne ha compreso la necessità.

Coronavirus: morto il primo sacerdote catalano

(CR) È don Joan Cuadrench il primo sacerdote catalano morto a causa del coronavirus. È scomparso venerdì scorso, 20 marzo. Sacerdote diocesano e rettore nei quartieri di Verdum e Roquetes a Barcellona, aveva 77 anni. Dieci giorni prima l’Arcidiocesi aveva reso noto che il sacerdote era risultato positivo al Covid 19 e che erano stati messi in atto i protocolli sanitari di isolamento delle persone che erano entrate in contatto con lui.

Giovanni di Dio combatte la solitudine degli assistiti

(S. Giovanni di Dio Servizi Sociosanitari) Allo scopo di ridurre la sensazione di solitudine e angoscia che potrebbero patire i pazienti ricoverati al S. Giovanni di Dio Servizi Sociosanitari d’Esplugues per il fatto di non poter ricevere visite durante l’isolamento per il coronavirus, il centro ha promosso il programma “Connetti emozioni”. In tal modo i pazienti possono parlare attraverso videochiamate Whatsapp con i propri familiari.

#Preguemacasa (#Preghiamoacasa)

(CR) La lista di iniziative intraprese in Catalogna per mantenere la Chiesa aperta non smette di crescere. La maggior parte delle parrocchie ha ridotto gli orari d’apertura degli edifici di culto, altre hanno chiuso. Ma la comunità cristiana rimane attiva. Appena è stato chiesto alla popolazione di rimanere a casa per evitare nuovi contagi da coronavirus, si sono moltiplicate le iniziative su internet per non abbandonare la pratica religiosa.

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