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(CR) Per accompagnare le persone chiuse in casa a causa del coronavirus, a partire da mercoledì 17 marzo tutte le chiese suoneranno le campane ogni giorno a mezzogiorno per invitare a pregare l’Angelus. Mentre si fanno rintoccare le campane delle chiese si propone di pregare da casa “in solidarietà con tutti coloro che sono confinati nelle proprie abitazioni e per ringraziare per il sacrificio di quanti generosamente lavorano per assistere i malati e combattere la pandemia di Covid 19”.

L’iniziativa è stata promossa dalla Commissione esecutiva della Conferenza episcopale spagnola alla quale hanno aderito le diocesi catalane. La preghiera vuole tenere presenti tutti coloro che sono coinvolti: i malati contagiati, i loro familiari, quanti sono in quarantena e gli altri malati che vedono ridotta l’attenzione nei loro confronti per la priorità di stroncare la pandemia; i lavoratori delle strutture sanitarie e dei servizi pubblici; le squadre di emergenza, di protezione civile, delle forze dell’ordine; gli organismi di pastorale della salute e i volontari; le persone a rischio come bambini, anziani e malati cronici; i padri, le madri, i nonni e gli educatori; coloro che stanno vivendo questa emergenza in solitudine; i senzatetto e quanti non hanno il necessario per vivere; le autorità pubbliche; i sacerdoti, i monasteri di vita contemplativa e consacrata, che con la loro preghiera e donazione continuano a dare speranza a tutti.

La Conferenza Episcopale Tarraconense e le diocesi hanno pubblicato il testo dell’Angelus e come conclusione propongono una preghiera di Papa Francesco, che in questi giorni hanno avuto grande diffusione in Italia.

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