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I vescovi catalani riconoscono la dedizione della comunità cristiana

(Conferència Episcopal Tarraconense) Martedì 21 aprile i vescovi della Conferenza Episcopale Tarraconense (CET) hanno tenuto, in via telematica, la 234ª riunione. Hanno riflettuto sulla pandemia e sulle sue conseguenze sia nella vita sociale ed economica che ecclesiale, nelle diocesi e nelle parrocchie come sulle differenti azioni che stanno portando avanti per aiutare tutti coloro che sono stati colpiti dall’epidemia.

Il claretiano Josep Maria Abella nominato vescovo di Fukuoka in Giappone

(Claretiani) “La vita non smette di regalarci spaventi. L’ho appena sperimentato, qualche giorno fa. Martedì Santo mi ha telefonato il Nunzio dicendomi che Papa Francesco mi mandava a Fukuoka come vescovo di quella diocesi”. Così il vescovo claretiano Josep Maria Abella racconta la sorpresa con cui ha ricevuto la notizia della nomina. Dal giugno 2018 era vescovo ausiliare di Osaka e ora inizia una nuova tappa.

Mons. Planellas chiede che i detenuti che godono di permessi osservino l’isolamento a casa e invoca solidarietà

(Jordi Llisterri-CR) Durante la funzione del Venerdì Santo l’arcivescovo di Tarragona Joan Planellas ha fatto due richieste. La prima, che “sia consentito a tutti i detenuti che già godono di permessi per uscire di prigione, che possano trascorrere il resto del periodo di isolamento nelle loro case con le loro famiglie”. La seconda, che “il governo, le associazioni, gli uomini e le donne di buona volontà trovino i percorsi più idonei per esercitare la solidarietà”.

La Chiesa di Igualada: “Bisogna tornare all’essenziale”

Igualada è una delle città spagnole più colpite dall'emergenza Coronavirus, tanto da essere stata definita "la Bergamo di Spagna". Quella pubblicata è la testimonianza del parroco della Sagrada Familia (ndt)

(Glòria Barrete –CR) Chiamiamo il parroco della Sagrada Familia di Igualada e la prima risposta alla domanda “come sta?” comincia ad essere quasi un mantra per tutti: “Di salute sto bene”. E la salute è diventata da settimane la preoccupazione principale di tutta la società in mezzo alla pandemia di Covid.

I ministri di culto possono partecipare ai riti funebri

(CR) Il Dipartimento della salute e la Direzione generale degli Affari Religiosi del Governo della Catalogna hanno pubblicato il 31 marzo alcuni chiarimenti sui riti funebri che riguardano tutte le confessioni religiose durante l’attuale crisi sanitaria. Nonostante per il confinamento a causa del coronavirus sia proibita qualsiasi cerimonia o evento pubblico, è permessa la presenza alla tumulazione di massimo tre familiari e un ministro di culto.

Visita virtuale alle chiese e ai monasteri catalani

(CR) Il coronavirus ha costretto a chiudere al pubblico la maggioranza delle chiese, dei templi e dei monasteri. Alcuni rimangono ancora aperti per poche ore al giorno, sebbene non si tengano celebrazioni. Malgrado il confinamento, ci sono molti modi di visitarli da casa. Video, visite virtuali, spiegazioni e gallery on line sono alcuni esempi. Vi proponiamo un modo diverso di scoprire il patrimonio architettonico e culturale della Catalogna, per lasciarvi sorprendere e forse fare una lista di quelle chiese, musei e monasteri da visitare una volta terminato il confinamento.

Quando il virus finirà… La bellezza salverà il mondo

(Manuel Nin -Exarca per als catòlics bizantins de Grècia) Quando il virus finirà, quando il virus sarà sconfitto, perché nella fede viviamo la nostra convinzione che il Signore è con noi, sempre, in ogni momento: “Dio è con noi, sappiatelo o genti, e siate vinte -Μεθ’ημων ο Θεος...-”, cantiamo ogni giorno nella compieta quaresimale nella tradizione bizantina. Quando il virus finirà, quando il virus sarà sconfitto, mi domando: che altro sarà anche sconfitto? L’arte e la cultura, a causa dei musei e i luoghi d’arte e cultura chiusi?

Mons. Planellas: “Che paradosso vedere e sentire che un male provoca tanto bene!”

(CR) “Molti conosciamo il Vangelo ma lo consideriamo una filosofia, non una comunione con qualcuno”. Lo scrive l’arcivescovo di Tarragona, mons. Joan Planellas, nella seconda lettera pubblicata da quando sono iniziate le misure di confinamento per contenere il coronavirus. Nel testo, insiste sulla necessità della preghiera intensa nell’attuale contesto di crisi sanitaria e raccomanda di rileggere alcuni versi dello scrittore catalano Josep Carner per accettare la vita “come dono di Dio”.

Il confinamento è un modo di avvicinarsi a Dio?

(Alba Sabaté -CR) Un tempo per cambiare. Inquadra così la giornalista musulmana Amanda Figueras l’attuale situazione di confinamento causata dall’emergenza coronavirus. Lo ha detto mercoledì 25 marzo durante il primo Webinar organizzato dall’Osservatorio Blanquerna di Comunicazione, Religione e Cultura, nell’ambito della campagna #BeTheKey (sii la chiave) contro l’islamofobia.

“Una candela per la speranza sulla finestra di casa”

(Laura Mor –CR) “Non ci possiamo permettere, in questi momenti di dolore, di incertezza e di disorientamento, di perdere la speranza”. Mercoledì scorso, in occasione della festa dell’Annunciazione, il plebà (titolo onorifico peculiare, ndt) di Montblanc, don Simó Gras, ha invitato a fare di questa data “un punto di svolta”. Attraverso un gesto semplice: “Accendiamo sulla finestra di casa una candela per la speranza davanti a un presente tenebroso”.

Le clarisse di Vilobí d’Onyar: “Cuciamo mascherine con tutto il cuore e con tutta l’anima”

(Laura Mor –CR) Le clarisse della fraternità di Vilobí d’Onyar da una settimana cuciono mascherine. Le ore che dedicavano abitualmente a preparare il pane per l’Eucarestia, ora le dedicano a infilare ago e filo. Glielo ha chiesto Pilar Pina, delegata della vita consacrata della diocesi di Girona. Come direttrice della Clinica Bofill di Girona, che in questi giorni si dedica ad assistere malati di coronavirus, subito ne ha compreso la necessità.

Coronavirus: morto il primo sacerdote catalano

(CR) È don Joan Cuadrench il primo sacerdote catalano morto a causa del coronavirus. È scomparso venerdì scorso, 20 marzo. Sacerdote diocesano e rettore nei quartieri di Verdum e Roquetes a Barcellona, aveva 77 anni. Dieci giorni prima l’Arcidiocesi aveva reso noto che il sacerdote era risultato positivo al Covid 19 e che erano stati messi in atto i protocolli sanitari di isolamento delle persone che erano entrate in contatto con lui.

#Preguemacasa (#Preghiamoacasa)

(CR) La lista di iniziative intraprese in Catalogna per mantenere la Chiesa aperta non smette di crescere. La maggior parte delle parrocchie ha ridotto gli orari d’apertura degli edifici di culto, altre hanno chiuso. Ma la comunità cristiana rimane attiva. Appena è stato chiesto alla popolazione di rimanere a casa per evitare nuovi contagi da coronavirus, si sono moltiplicate le iniziative su internet per non abbandonare la pratica religiosa.

Giovanni di Dio combatte la solitudine degli assistiti

(S. Giovanni di Dio Servizi Sociosanitari) Allo scopo di ridurre la sensazione di solitudine e angoscia che potrebbero patire i pazienti ricoverati al S. Giovanni di Dio Servizi Sociosanitari d’Esplugues per il fatto di non poter ricevere visite durante l’isolamento per il coronavirus, il centro ha promosso il programma “Connetti emozioni”. In tal modo i pazienti possono parlare attraverso videochiamate Whatsapp con i propri familiari.

Coronavirus: Messe ridotte, attenzione pastorale, e attività sospese

(CR) Le diocesi e i principali centri di culto e pellegrinaggio catalani concordano sulle indicazioni pastorali che si stanno adottando per far fronte alla situazione generata dal coronavirus. Finché le autorità non dispongano altrimenti, sono confermate la celebrazione delle messe e l’apertura delle chiese ma sempre rispettando l’indicazione di non superare un terzo della capacità del tempio per garantire la separazione tra i fedeli.

Sagrada Familia: stop a cantieri e visite, confermate le messe

(CR) La “Junta Constructora” della Sagrada Família ha annunciato con un comunicato la chiusura delle opere di costruzione e le visite al tempio a partire da venerdì 13 marzo. La decisione è stata adottata “con la volontà di proteggere i visitatori, il personale e i collaboratori esterni del tempio dal rischio di possibili contagi del Covid 19”.