I vescovi catalani riconoscono la dedizione della comunità cristiana

(Conferència Episcopal Tarraconense) Martedì 21 aprile i vescovi della Conferenza Episcopale Tarraconense (CET) hanno tenuto, in via telematica, la 234ª riunione. Hanno riflettuto sulla pandemia e sulle sue conseguenze sia nella vita sociale ed economica che ecclesiale, nelle diocesi e nelle parrocchie come sulle differenti azioni che stanno portando avanti per aiutare tutti coloro che sono stati colpiti dall’epidemia. I presuli hanno anche esaminato un report elaborato da Escola Cristiana de Catalunya sull’incidenza del confinamento nelle scuole. In queste difficili circostanze le scuole cristiane hanno cercato di mantenere, utilizzando tutti i meccanismi possibili, la continuità didattica e l’accompagnamento della comunità educativa. Le scuole si trovano di fronte all’importante sfida del finanziamento pubblico, già ora insufficiente, e che con le attuali circostanze è assolutamente necessario adeguare ai costi reali.

Ê stato deciso di rinviare gli atti commemorativi del 25º anniversario del Concilio Provinciale Tarraconense al 23 gennaio e al 9 marzo del prossimo anno. Rinviati anche eventi pastorali già programmati a maggio e giugno.

I vescovi, che hanno ringraziato il personale sanitario e quanti si spendono per assistere i malati e mantenere i servizi essenziali, hanno manifestato “la loro preoccupazione perché il confinamento che stiamo vivendo per evitare la propagazione della malattia avrà conseguenze sulle condizioni dei lavoratori, sulla vita economica, imprenditoriale e sociale del paese. Ritengono che occorre già preparare azioni e aiuti che possano rimediare alle ripercussioni che finirà per avere sulle persone e sulle famiglie più vulnerabili”.

Si è iniziato anche a ragionare sulla ripresa delle celebrazioni liturgiche. Le diocesi forniranno indicazioni sulle celebrazioni di Prime Comunioni e Cresime, Battesimi e matrimoni previsti nei prossimi mesi, sospesi per la pandemia. Esaminate anche le iniziative portate avanti nelle diocesi per i colpiti dalla pandemia ma anche per i sacerdoti malati e nelle comunità religiose.