La diocesi di Lleida istituisce il Servizio di assistenza alle vittime di abusi
(Bisbat de Lleida) La diocesi di Lleida ha istituito il Servizio diocesano di assistenza alle vittime di abusi su minori e adulti vulnerabili.
(Bisbat de Lleida) La diocesi di Lleida ha istituito il Servizio diocesano di assistenza alle vittime di abusi su minori e adulti vulnerabili.
(CR) L’arcidiocesi di Tarragona ha annunciato la creazione di una commissione diocesana dedicata a far fronte agli effetti della pandemia da Covid. L’obiettivo è redigere un piano caritativo che coinvolga tutta la diocesi davanti alle conseguenze sociali causate dalla crisi. Si focalizzerà anche sugli effetti del coronavirus sulle persone e sull’ambiente per orientare e incrementare le iniziative della Chiesa.
(Bisbat de Vic) La Segreteria di Stato vaticana ha annunciato data e luogo della beatificazione dei tre martiri cappuccini assassinati a Manresa nel 1936. I frati Benet de Santa Coloma di Gramenet, Domènec de Sant Pere di Riudebitlles e Josep Oriol di Barcellona saranno beatificati il 14 novembre nella basilica di Santa Maria de la Seu a Manresa. La messa di beatificazione sarà presieduta dal cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
(CR) Il 6 maggio è una data importante per la comunità delle monache benedettine del monastero di Sant Pere de les Puel·les di Barcellona perché ricorre la consacrazione della chiesa del monastero. Quest’anno sono 1.075 anni dalla consacrazione del primo monastero, nel quartiere di Sant Pere (S. Pietro). Otto secoli dopo fu trasferito a Sarrià dove subì la distruzione della guerra. Mercoledì si sono commemorati i 75 anni della consacrazione dell’attuale tempio ricostruito.
(Jordi Llisterri-CR) A partire dall’11 maggio si potrà tornare a celebrare messe con la presenza dei fedeli ma la decisione finale dipenderà da ogni diocesi e in ultima istanza dal senso comune di ogni parroco e dei responsabili delle comunità religiose con culto pubblico. In ogni caso, viene prorogata la dispensa generale del precetto domenicale, soprattutto per gli anziani, i malati o in situazioni di rischio per evitare che escano.
(Jordi Llisterri-CR) L’arcivescoov di Barcellona, cardinale Joan Josep Omella, ha inviato una lettera al clero diocesano per concretizzare alcuni passi verso la ripresa delle celebrazioni nelle parrocchie. Non fissa una data specifica in attesa di sapere in quale giorno di maggio il territorio diocesano sarà incluso nella Fase 1 (quella che permette l’apertura delle chiese con una partecipazione limitata un terzo della capienza, ndt) ma annuncia due date per riprendere gli eventi comunitari.
(Justícia i Pau) La Rete di Parrocchie Ecosolidali, promossa da “Giustizia e Pace”, pubblicherà ogni giorno durante il mese di maggio un messaggio in chiave di conversione ecologica. Saranno immagini semplici e piccole riflessioni scritte, e in formato audio, per promuovere l’impegno per la casa comune tra le comunità cristiane. Con lo slogan “Laudato si’ ogni giorno” la campagna terminerà domenica 31 maggio. Un recente appello di papa Francesco aprirà una serie di 30 messaggi della sua enciclica Laudato si’.
(Eduard Rey, ofm cap.- Preside URC) La sera del 26 mi venivano in mente i versi del Virolai (l’inno, noto anche come Rosa d’aprile, dedicato alla Madonna di Montserrat, la cui festa ricorre il 27, ndt). Alcuni frati del convento di Pompei a Barcellona ci siamo connessi via internet e abbiamo montato il proiettore per seguire la Veglia di Santa Maria dal monastero di Montserrat. Andare a Montserrat significa connettersi in profondità con la nostra storia come cristiani e come catalani.
(Lucía Montobbio -CR) Mohammed El Ghaidouni, presidente dell’Unione delle comunità islamiche in Catalogna, spiega come la comunità musulmana si è preparata al Ramadan, iniziato questo venerdì, in tempi di isolamento. La famiglia e le nuove tecnologie saranno grandi alleati in questi giorni. Inoltre, dal confinamento nasce un’opportunità di riflessione e di lavoro personale.
(Conferència Episcopal Tarraconense) Martedì 21 aprile i vescovi della Conferenza Episcopale Tarraconense (CET) hanno tenuto, in via telematica, la 234ª riunione. Hanno riflettuto sulla pandemia e sulle sue conseguenze sia nella vita sociale ed economica che ecclesiale, nelle diocesi e nelle parrocchie come sulle differenti azioni che stanno portando avanti per aiutare tutti coloro che sono stati colpiti dall’epidemia.
(Abadia de Montserrat) Il 27 aprile si celebra la festa della Madonna di Montserrat, proclamata patrona della Catalogna da Leone XIII. La celebrazione della veglia di Santa Maria e della solennità della Madre di Dio di Montserrat di quest’anno saranno eccezionali. Data la situazione attuale, entrambe si terranno nella Basilica di S. Maria e saranno presiedute dall’abate Josep M.
(Laura Mor –CR) Il Camerun è il terzo paese africano per numero di contagi da coronavirus, secondo i dati dell’Oms. Don Miquel Àngel Pérez, rettore delle parrocchie di Santa Coloma de Gramenet e di Sant Miquel Arcàngel de Singuerlín, è tornato da lì proprio quando iniziava l’isolamento, dopo un’ulteriore permanenza di nove giorni in Ciad.
(Claretiani) “La vita non smette di regalarci spaventi. L’ho appena sperimentato, qualche giorno fa. Martedì Santo mi ha telefonato il Nunzio dicendomi che Papa Francesco mi mandava a Fukuoka come vescovo di quella diocesi”. Così il vescovo claretiano Josep Maria Abella racconta la sorpresa con cui ha ricevuto la notizia della nomina. Dal giugno 2018 era vescovo ausiliare di Osaka e ora inizia una nuova tappa.
(Jordi Llisterri-CR) Durante la funzione del Venerdì Santo l’arcivescovo di Tarragona Joan Planellas ha fatto due richieste. La prima, che “sia consentito a tutti i detenuti che già godono di permessi per uscire di prigione, che possano trascorrere il resto del periodo di isolamento nelle loro case con le loro famiglie”. La seconda, che “il governo, le associazioni, gli uomini e le donne di buona volontà trovino i percorsi più idonei per esercitare la solidarietà”.
(URC) L’Unione dei Religiosi della Catalogna (URC) ha messo a disposizione delle amministrazioni tutto ciò che ritengano opportuno e sia nelle loro possibilità durante il confinamento per il coronavirus.
(Claretiani) Le persone private della libertà in questi giorni soffrono un doppio isolamento. “Che succede dentro? Non lo so, non abbiamo contatti, ma siamo davvero interessati” dichiara il missionario claretiano Josep Vilarrubias. È uno dei volontari che da tre anni visita il Centro Penitenziario di Ponente, nel comune di Lleida.
Igualada è una delle città spagnole più colpite dall'emergenza Coronavirus, tanto da essere stata definita "la Bergamo di Spagna". Quella pubblicata è la testimonianza del parroco della Sagrada Familia (ndt)
(Glòria Barrete –CR) Chiamiamo il parroco della Sagrada Familia di Igualada e la prima risposta alla domanda “come sta?” comincia ad essere quasi un mantra per tutti: “Di salute sto bene”. E la salute è diventata da settimane la preoccupazione principale di tutta la società in mezzo alla pandemia di Covid.
(CR) Il Dipartimento della salute e la Direzione generale degli Affari Religiosi del Governo della Catalogna hanno pubblicato il 31 marzo alcuni chiarimenti sui riti funebri che riguardano tutte le confessioni religiose durante l’attuale crisi sanitaria. Nonostante per il confinamento a causa del coronavirus sia proibita qualsiasi cerimonia o evento pubblico, è permessa la presenza alla tumulazione di massimo tre familiari e un ministro di culto.
(CR) Il coronavirus ha costretto a chiudere al pubblico la maggioranza delle chiese, dei templi e dei monasteri. Alcuni rimangono ancora aperti per poche ore al giorno, sebbene non si tengano celebrazioni. Malgrado il confinamento, ci sono molti modi di visitarli da casa. Video, visite virtuali, spiegazioni e gallery on line sono alcuni esempi. Vi proponiamo un modo diverso di scoprire il patrimonio architettonico e culturale della Catalogna, per lasciarvi sorprendere e forse fare una lista di quelle chiese, musei e monasteri da visitare una volta terminato il confinamento.
(Càritas Catalunya) Lunedì mattina 30 marzo si è tenuto un incontro virtuale tra il presidente del Governo della Catalogna Quim Torra e una rappresentanza di associazioni del Terzo Settore. Il presidente era accompagnato dal ministro del Lavoro e Affari sociali, Chakir el Homrani, e da Bernat Valls, direttore generale di Azione civica e comunitaria.
(Manuel Nin -Exarca per als catòlics bizantins de Grècia) Quando il virus finirà, quando il virus sarà sconfitto, perché nella fede viviamo la nostra convinzione che il Signore è con noi, sempre, in ogni momento: “Dio è con noi, sappiatelo o genti, e siate vinte -Μεθ’ημων ο Θεος...-”, cantiamo ogni giorno nella compieta quaresimale nella tradizione bizantina. Quando il virus finirà, quando il virus sarà sconfitto, mi domando: che altro sarà anche sconfitto? L’arte e la cultura, a causa dei musei e i luoghi d’arte e cultura chiusi?
(CR) “Molti conosciamo il Vangelo ma lo consideriamo una filosofia, non una comunione con qualcuno”. Lo scrive l’arcivescovo di Tarragona, mons. Joan Planellas, nella seconda lettera pubblicata da quando sono iniziate le misure di confinamento per contenere il coronavirus. Nel testo, insiste sulla necessità della preghiera intensa nell’attuale contesto di crisi sanitaria e raccomanda di rileggere alcuni versi dello scrittore catalano Josep Carner per accettare la vita “come dono di Dio”.
(Alba Sabaté -CR) Un tempo per cambiare. Inquadra così la giornalista musulmana Amanda Figueras l’attuale situazione di confinamento causata dall’emergenza coronavirus. Lo ha detto mercoledì 25 marzo durante il primo Webinar organizzato dall’Osservatorio Blanquerna di Comunicazione, Religione e Cultura, nell’ambito della campagna #BeTheKey (sii la chiave) contro l’islamofobia.
(Laura Mor –CR) “Non ci possiamo permettere, in questi momenti di dolore, di incertezza e di disorientamento, di perdere la speranza”. Mercoledì scorso, in occasione della festa dell’Annunciazione, il plebà (titolo onorifico peculiare, ndt) di Montblanc, don Simó Gras, ha invitato a fare di questa data “un punto di svolta”. Attraverso un gesto semplice: “Accendiamo sulla finestra di casa una candela per la speranza davanti a un presente tenebroso”.