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Catalunya Religió
Nathalie Becquart
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Animaset La religiosa francese Nathalie Becquart, sottosegretaria generale del Sinodo dei Vescovi, ha sottolineato mercoledì scorso che "il nostro mondo in crisi ha davvero bisogno di una leadership femminile". Durante il suo intervento nel quarto appuntamento della “Tribuna Joan Carrera” a Barcellona, ha avvertito che "non basta che le donne occupino posti in prima fila in Vaticano o nelle chiese locali, per quanto questo sia importante".

Becquart ha spiegato che nel Sinodo convocato da papa Francesco “questo richiamo molto chiaro a ripensare la partecipazione delle donne è frutto della constatazione che molte donne si sentono emarginate nella società e nella Chiesa”. Su questo punto ha detto che il processo sinodale, che culminerà nell'assemblea di Roma e che ha comportato un'ampia partecipazione delle comunità cristiane di tutto il mondo, ha messo in luce la dedizione delle donne alla Chiesa, la "partecipazione massiccia" alle liturgie e alle attività della Chiesa, ma anche "le loro frustrazioni".

La religiosa ha fatto più volte riferimento a un sondaggio condotto tra 17.000 donne cattoliche in occasione del Sinodo che ha individuato “alti livelli di frustrazione o insoddisfazione legati alle loro esperienze”. Di fronte a questa realtà, Becquart sostiene che "per la sinodalità, le donne hanno un dono specifico". Lo studio evidenzia una "attenzione alla relazione, al modo in cui le donne considerano la leadership in una dinamica collaborativa che comporta il dialogo e la cooperazione".

Becquart sostiene che "per la sinodalità, le donne hanno un dono specifico"

Di fronte a questa realtà, Becquart sottolinea che “la gente è sempre più consapevole dell'urgenza di riconoscere le donne e coinvolgerle maggiormente in posti di responsabilità nella società e nella Chiesa”. Ha ammesso che ci sono “reazioni contrarie” e che occorre intraprendere “un inevitabile e lungo cammino di cambio di mentalità”, che rappresenta “un richiamo urgente”. Ha aggiunto che in tale percorso un elemento positivo è che "per i più giovani questa parità è una questione fuori discussione".

Nel suo intervento ha riconosciuto che “molto resta ancora da fare e occorrono molta pazienza, abnegazione e fede da parte delle donne impegnate nella Chiesa per continuare a svolgere il loro umile servizio quotidiano nonostante i numerosi ostacoli e le resistenze che incontrano in una società e in una Chiesa ancora plasmate da una mentalità patriarcale e clericale”. Ha sottolineato però che "non partiamo da zero, perché su questa strada sono già stati fatti passi avanti".

"Mi piace pensare che se le donne godessero di piena uguaglianza di opportunità, potrebbero contribuire in modo sostanziale al cambiamento necessario verso un mondo di pace, inclusione, solidarietà e sostenibilità integrale", ha affermato. Ha detto che “la Chiesa sinodale è chiamata ad abbandonare le forme di predominio, competizione, sottomissione, per entrare in uno stile di vita e di missione caratterizzato dalla reciprocità e dalla cooperazione”.

“Molto resta ancora da fare e occorrono molta pazienza, abnegazione e fede da parte delle donne impegnate nella Chiesa"

Becquart, che è stata presentata dal vicario episcopale e responsabile della fase diocesana di Barcellona della consultazione sinodale, Enric Termes, ha spiegato che fa parte del 23% delle donne che lavorano nella Curia vaticana. Ha spiegato anche che i vescovi sono consapevoli di dover prendere decisioni attraverso un processo sinodale, attraverso il dialogo, e che questo dà alle decisioni “un impatto maggiore”. Ha concluso affermando che “la sinodalità, come cammino che donne e uomini facciamo insieme, è un'arte, un esercizio creativo”.

Al termine dell’incontro, il coordinatore della Tribuna Joan Carrera, Marcel·lí Joan, ha annunciato che la prossima conferenza sarà con il teologo basco Jesús Martínez Gordo, professore emerito di Teologia e docente di Cristianesimo e Giustizia, che parlerà della situazione che si vive in Germania in relazione al sinodo.

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