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La Sagrada Familia torna a far alzare lo sguardo

(Jordi Llisterri-CR) Entrare nella Sagrada Familia fa alzare lo sguardo. È quello che hanno potuto sperimentare sabato mattina i primi visitatori del tempio dopo 114 giorni di chiusura. È l’inizio della “Fase omaggio” della riapertura del tempio, con i fine settimana di visite gratuite. Come non poteva essere diversamente, la prima visita è stata un ringraziamento al personale sanitario.

Prima messa nella basilica della Sagrada Familia: un ringraziamento ai sacerdoti

(Jordi Llisterri-CR) “Malgrado il momento, è un motivo di gioia, perché si torna ad aprire la Sagrada Familia per lo scopo per cui fu pensata da Antoni Gaudí: celebrare l’eucarestia”. Così si è espresso con i giornalisti il rettore del tempio, Josep Maria Turull, poco prima di cominciare la prima messa nella basilica dopo la fine del lockdown.

Riprese le messe a Barcellona

(Jordi Llisterri-CR) “Non avevamo vissuto niente di simile dai tempi della Guerra Civile, senza messe”. Così ha cominciato don Josep Maria Turull il saluto della prima messa vespertina nella cripta della Sagrada Familia di Barcellona, ricordando il commento di un anziano.

Musulmani e cristiani cooperano contro la fame

(Lucia Montobbio -CR) Il confinamento ha aggravato le situazioni di precarietà e isolamento. L’Associazione di volontari Taxi Anget si è resa conto di come famiglie povere restavano senza cibo durante il Ramadan. Non potendosi riunire nelle moschee o nelle case per rompere il digiuno, perdevano anche questo piccolo aiuto.

Migra Studium apre una comunità per potenziare l’ospitalità durante la pandemia

(CR) La Fondazione Migra Studium (che fa parte della rete del Servizio Gesuita per i Migranti, ndt) apre una comunità di accoglienza per migranti vulnerabili. Situata nel comune di Sant Cugat del Vallès, in locali ceduti dalla Compagnia di Gesù, la comunità aprirà i battenti in questo fine settimana. Dall’associazione affermano che di fronte alla situazione eccezionale causata dalla crisi sanitaria, occorre rafforzare le risorse già messe in campo. La comunità, che ospiterà fino a 10 persone, darà supporto alla Rete d’Ospitalità.

Stare confinati quando non si ha una casa: nelle strade di Barcellona si vede la fame

(Ignasi Escudero -CR) Per le strade di Barcellona vivono praticamente 2.000 persone secondo l’ultimo censimento della Fondazione “Arrels”. Un gruppo cresciuto negli ultimi anni e che si è visto interrompere il proprio modo di vivere alla giornata. La chiusura dei negozi come l’assenza di persone nelle strade ha modificato la vita di una città che nasconde i senza tetto. Per alcune settimane nelle strade si sono visti solo loro.

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