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Le comunità cristiane avviano un dialogo sul conflitto in Catalogna

(Lucía Montobbio/Laura Mor –CR) La pandemia di Covid-19 ha monopolizzato i mezzi di comunicazione. Tuttavia, ci sono altre realtà ce seguono il loro corso, rendendosi presenti nel nostro quotidiano. È il caso delle diverse posizioni politiche al momento di affrontare il conflitto tra Catalogna e Spagna, un tema molto sentito che continua a dividere. E che riguarda diversi settori, comprese le comunità cristiane. Dall’associazione Giustizia e Pace arriva un contributo che promuove il dialogo e la coesione sociale, ispirato al Vangelo e al pensiero cristiano.

Vescovi e Governo della Catalogna vogliono intensificare la comunicazione

(Jordi Llisterri-CR) Riunione tra i vescovi catalani e il Dipartimento di Giustizia della Generalitat della Catalogna martedì 10 novembre dopo la polemica sulla beatificazione di Joan Roig nella Sagrada Familia. L’incontro nella sede del Dipartimento era stato concordato domenica con una telefonata tra il ministro Ester Capella e il cardinale Joan Josep Omella.

Omella insiste: “Non mettiamo sul tavolo temi che dividono”

(CR) “Con la precedente crisi economica la distanza tra ricchi e poveri è cresciuta e si è radicata; ora sta succedendo lo stesso: questo non può lasciarci tranquilli”. Così si è espresso il cardinale arcivescovo di Barcellona Joan Josep Omella giovedì nella messa celebrata per la festa della Madonna della Mercede, patrona della città e della provincia ecclesiastica di Barcellona, che comprende anche le diocesi di Terrassa e Sant Feliu. Il cardinale nell’omelia ha lanciato un appello “all’unità” per far fronte a “temi più urgenti”.

Le richieste d’indulto, segno dei tempi?

(Bernabé Dalmau, monaco di Montserrat) Un vescovo mi chiede di render note le riflessioni che, in maniera informale, ho scambiato con lui. La mia reazione spontanea è stata quella di Elisabetta davanti alla Madre di Dio: “Chi sono io perché…”. Però mi sembra anche grave “disobbedire” alla richiesta di una persona che parla sinceramente e ha, come pochi, una visione molto completa della Chiesa di casa nostra.

Planellas denuncia la strumentalizzazione del cristianesimo da parte dei populismi politici

(CR) “Molti dei dirigenti di questi movimenti politici, malgrado parlino di cristianesimo, non hanno valori cristiani ed esiste una grande contraddizione nella loro vita personale”. Così l’arcivescovo di Tarragona, Joan Planellas, critica la strumentalizzazione del cristianesimo di “determinati populismi politici che hanno fatto ostentazione di simboli religiosi cristiani” e che sono emersi negli ultimi anni. Non cita esempi concreti però si può gettare lo sguardo a dirigenti del continente americano o a partiti di ambito spagnolo.

Scuola “concertata” con l’acqua alla gola?

(Glòria Barrete –CR) Il lockdown ha modificato molte cose che sembravano intoccabili. Una di queste è la didattica a distanza, da casa. Si è fatta per oltre due mesi non senza complicazioni, equilibrismi e il classico dibattito sul pagamento delle rette delle scuole “concertate” (la scuola concertata è un sistema simile alle paritarie italiane ma con parziale finanziamento pubblico, ndt). Perché devo pagare la retta mensile se mio figlio non va a scuola? Una domanda dilagata come un incendio in molti istituti e che ha causato seri problemi economici. Qual è la situazione?

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