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Catalunya Religió
visita santa teresina a Vic 2016
Foto: Visita de les relíquies de santa Teresa a Vic l'any 2016. Joan Arimany.

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CR Centocinquant'anni fa nasceva Santa Teresa del Bambino Gesù e cento anni fa veniva beatificata. Dottore della Chiesa, morì a soli 24 anni. Ora, in occasione di questi anniversari, i Carmelitani Scalzi della Catalogna organizzano un tour delle sue reliquie attraverso alcune comunità teresiane di diverse diocesi catalane, dal 16 al 22 ottobre 2023.

Visite delle reliquie che, secondo il responsabile culturale specializzato in religiosità popolare, Joan Arimany, "sono uno stimolo per i devoti", e che avvicinano la figura dei santi a tante persone che, forse, "non avrebbero mai avuto la possibilità di recarsi nei santuari di origine dove normalmente si trovano le reliquie”.

Questi 'tour', spiega Arimany, sono piuttosto frequenti fin dalla metà del XX secolo. Negli ultimi vent'anni, ad esempio, le reliquie di Santa Teresa del Bambino Gesù (da sole o accompagnate da quelle dei suoi genitori) sono già state presenti in Catalogna in almeno tre occasioni (2003, 2016 e 2022) e questa è la quarta. "Sono state inoltre particolarmente ben accompagnate, dalle Ospitalità diocesane di Lourdes, le reliquie di santa Bernadette nel 2019".

In questi casi, spiega, avviene un fatto che capovolge quanto succedeva nel Medioevo come segno di venerazione: “Le reliquie diventano pellegrine e vengono visitate dai fedeli nelle rispettive parrocchie”.

Una devozione alle reliquie dei santi che, nel contesto del crescente analfabetismo religioso, “rimane molto viva nel contesto della religiosità popolare”. Purtroppo, riconosce Arimany, la devozione è immersa nel processo di secolarismo nella società odierna e ha perso importanza anche nella liturgia. D'altra parte, anche se talvolta inconsciamente, "molte manifestazioni della cultura popolare mantengono le reliquie come spina dorsale delle loro attività", ricorda. È il caso, ad esempio, delle festività più importanti nelle città catalane.

Dopo la pandemia sembrava che molti eventi collettivi e alcuni rituali comunitari attorno alle reliquie potessero essere messi in pericolo. Arimany spiega che c’è stata una rapida ripresa e normalizzazione. "È il caso, nella materia in questione, delle messe patronali e del bacio delle reliquie come modello di venerazione", che sono stati mantenuti.

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