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Catalunya Religió
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Fotografia: Victoriano Javier Tornel García sota llicència C.C. 2.0.

Jordi Llisterri –CR La convocazione anticipata delle elezioni per il prossimo 12 maggio annunciata dal presidente del Governo della Catalogna Pere Aragonès e lo scioglimento del Parlamento della Catalogna hanno come conseguenza indiretta l'estinzione della Commissione d'inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa. Con lo scioglimento del Parlamento, infatti, le commissioni d'inchiesta cessano anche se non hanno terminato il loro lavoro.

La sessione plenaria del Parlamento aveva approvato due anni fa l’istituzione della Commissione d'inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa. Il piano di lavoro della Commissione è stato approvato solo un anno dopo e le audizioni sono iniziate nell'aprile 2023. Finora erano intervenuti alcuni dei rappresentanti più mediatici delle vittime e diversi esperti, che hanno aperto il focus sugli abusi sui minori in vari ambiti sociali e hanno anche messo in dubbio il sostegno che l’amministrazione offre attualmente alle vittime.

A gennaio l'attenzione si era concentrata sulla mancata comparizione del cardinale Joan Josep Omella come presidente della Conferenza episcopale spagnola. Gli unici rappresentanti diocesani intervenuti hanno difeso l'opera di prevenzione e riparazione che la Chiesa sta portando avanti in questo ambito.

L’unica decisione efficace della Commissione parlamentare è stata quella di chiedere la proroga dei termini di prescrizione per i reati di abuso sui minori

La fine inattesa dei lavori della commissione, vanifica le audizioni già fatte e cancella quelle previste, ad esempio, dei presidi di alcune scuole cristiane. Il piano di lavoro della Commissione prevedeva di terminare le comparizioni nel corso di quest'anno e di elaborare le conclusioni e le proposte che avrebbero dovuto essere approvate dalla plenaria del Parlamento. Ciò non accadrà più e se la prossima legislatura vorrà riprendere una commissione sullo stesso tema, sarà necessario che una nuova maggioranza parlamentare approvi la proposta e che i lavori ripartano daccapo.

Resta da vedere se la Procura darà seguito alla denuncia presentata dalla Giunta del Parlamento per la mancata comparizione del cardinale Omella e dei sacerdoti Enric Termes, vicesegretario della Conferenza episcopale Tarraconense, e Santiago Bueno, presidente del Tribunale ecclesiastico di Barcellona. L’unica decisione efficace della Commissione parlamentare è stata quella di chiedere la proroga dei termini di prescrizione per i reati di abuso sui minori, senza tener conto del parere di alcuni esperti comparsi davanti alla stessa Commissione, e che è di competenza delle Cortes spagnole.

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