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Catalunya Religió
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Excatedral de Tratalias, del s. XIII. Una de les joies del romànic sard, i que es troba des de fa segles sota l’advocació de la Mare de Déu de Montserrat | Di Sailko.

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Manuel Manonelles –CR La Sardegna è, senza dubbio, uno dei territori con la maggiore presenza di riferimenti a Montserrat al di fuori della Penisola Iberica. L'origine di questa devozione è legata, logicamente, alla lunga presenza catalana su quest'isola, soprattutto a partire dal XIV secolo; ma è significativo che ancora sette secoli dopo continui ad essere così radicata e viva. Sono infatti più di una dozzina i luoghi sotto il patrocinio di Nostra Signora di Montserrat, da una cattedrale a diverse parrocchie, chiese, eremi e altari. Ci sono anche due comuni che devono direttamente o indirettamente il loro nome alla patrona della Catalogna e l'8 settembre si celebra la sua festa in diversi luoghi, con processioni e altri eventi, alcuni dei quali richiamano grande folla. E tutto questo viene fatto, in molte occasioni, sotto il suo nome sardo: Sa Munserrada.

È a tutto questo che dedicheremo due capitoli della nostra ricerca, iniziando da questo con il versante sud e orientale dell'isola per proseguire con il resto nel prossimo.

La Madonna di Montserrat anche in Sardegna è tradizionalmente bianca, soprattutto in quelle rappresentazioni ereditate dall'arrivo dei catalani nell'isola; con una ricca e propria iconografia. Il motivo di questo fatto è, logicamente, lo stesso che abbiamo spiegato nell'ultima puntata, quella dedicata alla 'Moreneta Bianca del Vaticano'. Tuttavia, negli ultimi tempi - data la vitalità della devozione per Montserrat - sono state inserite nuove icone che sono repliche dirette dell'originale con l'immagine a noi più familiare e, quindi, bruna, che coesistono con la tradizionale rappresentazione sarda.

Partiamo quindi dalla Cattedrale di Tratalias, nel centro storico - attualmente disabitato ma meta turistica della zona - di questo piccolo comune del sud della Sardegna. È un magnifico esempio di romanico sardo, del XIII sec., uno dei migliori esemplari dell'isola. Nata come cattedrale, mantenne tale dignità fino al 1503, quando la sede vescovile fu trasferita al vicino comune di Iglesias (Igrèsias). Invece, l’invocazione di Montserrat deriva dal periodo catalano-aragonese, quindi, successivo alla costruzione della chiesa, ma si è conservata fino ad oggi. Infatti, nella parte nuova e abitata di Tratalias troviamo l'attuale parrocchia di Montserrat, realizzata in epoca moderna.

Ad est di Tratalias, nei pressi di Cagliari (Càller) troviamo il comune di Monserrato. Anche se questo toponimo è relativamente recente, del 1880-1888, la sua chiesa più antica, Beata Maria Vergine (detta anche Santa Maria De Paulis), è dedicata alla Madonna patrona della Catalogna. Sebbene le sue origini risalgano al XII secolo, l'attuale tempio è del XIX sec., neoclassico e con pianta a croce greca.

Pochi chilometri più a est troviamo il comune di Burcei. In questo caso la chiesa parrocchiale, della fine dell’Ottocento e realizzata dall'architetto Gaetano Cima, è dedicata alla Vergine di Montserrat e vi si celebra l'8 settembre una delle suddette feste patronali. Più a nord, vicino al Lago Mulargia, anche nella città di Siurgus Donigala la devozione per Montserrat ha origini secolari.

Verso il centro-est dell'isola, toccando la costa, troviamo altri due comuni dove Montserrat è particolarmente rilevante. Stiamo parlando di Barisardo e Girasole. Nel primo caso, "Sa Munserrada" è il nome della chiesa parrocchiale fin dal XVI secolo e particolarmente importante è la festa in suo onore all'inizio di settembre. Inoltre, la parrocchia non conserva solo un'immagine della Madonna, in piedi, con il bambino Gesù e una sega appesa - come altre che troviamo nell'isola - ma anche un magnifico dipinto della fine del XVIII secolo, che riproduciamo. A Girasole la parrocchia, di cui le notizie più antiche risalgono al 1420, è anch'essa dedicata a Montserrat e si festeggia sempre l'8 settembre.

Infine, nella parte meridionale e occidentale dell'isola ci sono altre tre località: Samassi, Marrubiu e Pompu. In quest'ultimo caso l'origine del toponimo "Pompu" deriva dal latino "pompa" cioè "processione", riferito ai pellegrinaggi che si facevano al piccolo santuario di Santa Maria di Monserrato che si trova nel centro di questo piccolo nucleo. Nel caso di Samassi si tratta di una pieve in stile gotico catalano, sicuramente del XV secolo, in cui la patrona occupa il suo posto d'onore su un magnifico altare di marmi colorati, tipicamente sarda e del secolo XVIII. E a Marrubiu la titolare della parrocchia, sempre dei secoli XV-XVI, è ancora la nostra Madonna di Montserrat e all'inizio di maggio vi si celebra un'importante festa.

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