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Un anno di “Siamo cristiani”

(Lucía Montobbio –CR) “Siamo Cristiani” è un progetto di Chiesa domestica fondato da famiglie cristiane che cercano di trasmettere la fede ai propri figli. È attivo da un anno, all’inizio in forma presenziale, con le preghiere organizzate nell’oratorio di casa della famiglia Garí-Cano. In seguito alla pandemia, però, si è spostata tutta l’attività sul piano virtuale e questo ha permesso l’incremento esponenziale delle famiglie partecipanti.

Prima messa nella basilica della Sagrada Familia: un ringraziamento ai sacerdoti

(Jordi Llisterri-CR) “Malgrado il momento, è un motivo di gioia, perché si torna ad aprire la Sagrada Familia per lo scopo per cui fu pensata da Antoni Gaudí: celebrare l’eucarestia”. Così si è espresso con i giornalisti il rettore del tempio, Josep Maria Turull, poco prima di cominciare la prima messa nella basilica dopo la fine del lockdown.

L’inventiva ecclesiale durante il lockdown non deve sparire

(CR) Manca ancora la prospettiva per un’analisi distaccata e complessiva. Ma le comunità cristiane considerano l’accompagnamento come un valore essenziale che hanno saputo preservare durante la pandemia e che converrebbe potenziare in futuro. Allo stesso tempo, si apre il dibattito su come utilizzare le risorse virtuali per approfondire l’esperienza cristiana, senza trascurare il fattore umano. Si sono espressi in questi termini martedì scorso i partecipanti al primo dibattito su “La Chiesa dopo il lockdown”.

Documentario sulla “Chiesa isolata”

La pandemia di Covid-19 in Catalogna e il relativo isolamento hanno portato a situazioni eccezionali e dolorose. Ma ci sono state anche storie di solidarietà e umanità uniche. Le persone di Chiesa ne sono state spesso protagoniste e ora queste testimonianze sono state raccolte in un documentario.

Laura Mor: “Lungi dall’isolarsi, la Chiesa ha espresso fiducia”

(Glòria Barrete –CR) Chiese chiuse, messe senza fedeli, una comunità ad alto rischio di contagio, isolamento domiciliare per due mesi, centri sociali chiusi, ospedali stracolmi. Questo, grosso modo, è il panorama provocato dalla pandemia sanitaria da Covid 19. E la Chiesa che ha fatto in questo tempo?

Visita virtuale alle chiese e ai monasteri catalani

(CR) Il coronavirus ha costretto a chiudere al pubblico la maggioranza delle chiese, dei templi e dei monasteri. Alcuni rimangono ancora aperti per poche ore al giorno, sebbene non si tengano celebrazioni. Malgrado il confinamento, ci sono molti modi di visitarli da casa. Video, visite virtuali, spiegazioni e gallery on line sono alcuni esempi. Vi proponiamo un modo diverso di scoprire il patrimonio architettonico e culturale della Catalogna, per lasciarvi sorprendere e forse fare una lista di quelle chiese, musei e monasteri da visitare una volta terminato il confinamento.

Mons. Planellas: “Che paradosso vedere e sentire che un male provoca tanto bene!”

(CR) “Molti conosciamo il Vangelo ma lo consideriamo una filosofia, non una comunione con qualcuno”. Lo scrive l’arcivescovo di Tarragona, mons. Joan Planellas, nella seconda lettera pubblicata da quando sono iniziate le misure di confinamento per contenere il coronavirus. Nel testo, insiste sulla necessità della preghiera intensa nell’attuale contesto di crisi sanitaria e raccomanda di rileggere alcuni versi dello scrittore catalano Josep Carner per accettare la vita “come dono di Dio”.

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