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I vescovi sostengono il “dialogo e i provvedimenti di grazia” per risolvere la situazione politica catalana

(CR) “Come abbiamo affermato in numerose occasioni, siamo convinti della forza che hanno il dialogo e i provvedimenti di grazia in ogni situazione di conflitto”. Questo è il sostegno dei vescovi catalani all'indulto per i prigionieri indipendentisti annunciato dal governo spagnolo. Giovedì la Conferenza Episcopale Tarraconense ha emesso un breve comunicato sulla situazione politica in Catalogna che evidenzia il dialogo “come via effettiva per dare risposte alla speranza di sanare le divisioni”.

Le richieste d’indulto, segno dei tempi?

(Bernabé Dalmau, monaco di Montserrat) Un vescovo mi chiede di render note le riflessioni che, in maniera informale, ho scambiato con lui. La mia reazione spontanea è stata quella di Elisabetta davanti alla Madre di Dio: “Chi sono io perché…”. Però mi sembra anche grave “disobbedire” alla richiesta di una persona che parla sinceramente e ha, come pochi, una visione molto completa della Chiesa di casa nostra.

Mons. Planellas chiede che i detenuti che godono di permessi osservino l’isolamento a casa e invoca solidarietà

(Jordi Llisterri-CR) Durante la funzione del Venerdì Santo l’arcivescovo di Tarragona Joan Planellas ha fatto due richieste. La prima, che “sia consentito a tutti i detenuti che già godono di permessi per uscire di prigione, che possano trascorrere il resto del periodo di isolamento nelle loro case con le loro famiglie”. La seconda, che “il governo, le associazioni, gli uomini e le donne di buona volontà trovino i percorsi più idonei per esercitare la solidarietà”.

Il “rifiuto della sentenza” di madri badesse e priore catalani

Alcune madri badesse e priore dei monasteri catalani hanno espresso il loro “dolore” e “rifiuto della sentenza” del Tribunale Supremo. Le responsabili di cinquè comunità femminili della Catalogna hanno diffuso un breve comunicato congiunto per esprimere la loro opposizione alle condanne dei leaders politici e sociali indipendentisti e per chiedere “che si rispetti la verità, si lavori per il dialogo e si cerchi sempre la pace”. Nella nota si offre anche “il sostegno alle persone imprigionate e alle loro famiglie”, oltre che alla “difesa pacifica della libertà e della giustizia”.

Una quindicina di enti e associazioni cristiane: “La sentenza è un passo indietro per una risoluzione del conflitto politico”

(CR) Dopo la sentenza con cui il Tribunale Supremo spagnolo ha condannato 9 leaders indipendentisti catalani a pene tra i 9 e i 13 anni di reclusione, una quindicina di enti e associazioni cristiane hanno firmato una nota nella quale affermano che “questa sentenza è un grave passo indietro per la risoluzione del conflitto politico che riguarda la Catalogna e mette in pericolo la convivenza e la democrazia”. In questi frangenti aderiscono “a iniziative civili e pacifiche per esprimere il rifiuto di questa decisione giudiziaria”.

Indipendentisti condannati: i vescovi catalani sollecitano “qualcosa in più dell’applicazione della legge”

(CR) In un comunicato congiunto, i vescovi catalani affermano che “bisogna rispettare la sentenza emessa dal potere giudiziario di uno Stato di diritto, come pure le eventuali decisioni che dovessero arrivare dai tribunali europei” ma aggiungono che “il raggiungimento di un retto ordine sociale che permetta lo sviluppo armonico di tutta la società ha bisogno di qualcosa in più dell’applicazione della legge”.

Preghiera a Montserrat per le persone accusate per il referendum independentista

(CR) Familiari e amici dei leader politici e della società civile incriminati per i fatti legati al referendum sull’indipendenza catalana del 1 ottobre 2017 hanno dato vita la sera di sabato 5 ottobre a una veglia di preghiera e riflessione nella basilica di S. Maria di Montserrat in vista della “sentenza del tribunale”. È stata un’iniziativa “di cristiani di diverse provenienze e sensibilità, come espressione di solidarietà con i prigionieri e gli esiliati catalani per motivi politici” che hanno chiesto di celebrarla a Montserrat.

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