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Catalunya Religió

(CR) Familiari e amici dei leader politici e della società civile incriminati per i fatti legati al referendum sull’indipendenza catalana del 1 ottobre 2017 hanno dato vita la sera di sabato 5 ottobre a una veglia di preghiera e riflessione nella basilica di S. Maria di Montserrat in vista della “sentenza del tribunale”. È stata un’iniziativa “di cristiani di diverse provenienze e sensibilità, come espressione di solidarietà con i prigionieri e gli esiliati catalani per motivi politici” che hanno chiesto di celebrarla a Montserrat.

Gli organizzatori hanno proposto di “condividere un tempo sereno di raccoglimento e spiritualità in questi momenti di dura prova per il nostro popolo” e aperto a tutti, “di qualunque fede religiosa”. Nell’invito si poneva l’accento sulla “prolungata sofferenza delle famiglie durante questi due lunghi anni” e sulle “numerose persone che subiscono una ingiusta carcerazione preventiva”.

“Cerchiamo luce e calore in questi momenti di attesa. Non vogliamo entrare in considerazioni politiche né in analisi storiche” hanno spiegato in un testo che descriveva le motivazioni dell’incontro, affermando che “ci muove una motivazione evangelica e umana” e “preghiamo sinceramente per la pace e la concordia nelle nostre comunità e nella nostra società”. La preghiera vuole chiedere anche che “le nostre comunità cristiane siano luoghi di dialogo e di reciproco ascolto tra persone con diversi sentimenti di appartenenza” e “perché non manchino voci e braccia giovani con forze nuove e nuova immaginazione sociale”.

L’Abbazia di Montserrat in un comunicato ha sottolineato che ha permesso la preghiera come tante altre che si fanno a Montserrat per i motivi più disparati e che ha chiesto agli organizzatori di non trasformare la veglia in un atto politico: “Montserrat ribadisce le prese di posizione che ha già fatto pubblicamente a favore del diritto a decidere e del dialogo. Il monastero non vuole né può posizionarsi a favore o contro opzioni politiche concrete difese in maniera pacifica e democratica. Montserrat è e vuole essere sempre la casa di tutti”.

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