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notícies relacionades

L’ultimo saluto a suor Cecília Boqué, prima badessa di S. Benedetto di Montserrat

(CR) Martedì la comunità benedettina di S. Benedetto di Montserrat ha tributato l’ultimo saluto alla sua prima badessa, madre M. Cecília Boqué, morta sabato 4 gennaio a 102 anni e dopo 77 di vita monastica. I funerali sono stati celebrati dal padre abate Josep M. Soler. Nel 1952 madre Boqué fu nominata prima badessa del monastero sorto dall’unione delle comunità di S. Clara di Barcellona e di S. Benedetto di Mataró.

Celebrazioni per il centenario della concessione del titolo di Basilica a Vilafranca

(CR) “Tra gli edifici sacri che più rendono onore alla diocesi di Barcellona, giustamente e meritatamente si annovera la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Vilafranca del Penedès. Costruita a lode della Vergine Madre di Dio nel tredicesimo secolo, può essere considerata la chiesa madre di tutte le parrocchie della comarca, sia per la sua antichità che per la magnificenza della sua struttura e costruzione”.

Il “Treno missionario” per la prima volta in Catalogna

(CR) Papa Francesco ha indetto per questo ottobre il “Mese missionario straordinario”, per ricordare il centenario della lettera apostolica di Benedetto XV “Maximum Illud” che stabiliva le basi di un nuovo modo di intendere la missione nella Chiesa. In coincidenza con la Giornata missionaria mondiale (Domund), per la prima volta arriverà in Catalogna il “Treno missionario”, organizzato da Cristiani senza frontiere (Csf) e dalle delegazioni delle Missioni delle diocesi catalane.

Da Montserrat la richiesta di libertà per i leaders catalani “prima possibile”

(CR) L’abate di Montserrat sottolinea che la liberazione dei condannati dal Tribunale Supremo “faciliterebbe la ricerca di una via d’uscita al problema” e perciò auspica che “si possa lavorare affinchè siano rimessi in libertà prima possibile”. Josep Maria Soler ha emesso un comunicato sull’attuale situazione politica e sociale in Catalogna in cui, oltre a rimarcare “il mio dolore per i prigionieri e le loro famiglie”, insiste sul fatto che non si sarebbe dovuti “arrivare alla via giudiziaria in una questione che si sarebbe dovuta risolvere sul piano politico”.

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