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Il commiato di Barcellona al vescovo Vadell: “Tutta l’arcidiocesi piange”

(Laura Mor –CR) Più di mille persone hanno salutato il vescovo Antoni Vadell in una commovente celebrazione lunedì mattina nella cattedrale di Barcellona. La diocesi ha ricordato l'impronta che ha lasciato in tante persone, nelle parrocchie e la sua particolare dedizione ai giovani e alla catechesi.

La Generalitat e il Comune di Manresa inaugurano l’Anno Ignaziano

(CR) Sabato scorso Manresa ha ospitato l'inaugurazione dell'Anno Ignaziano per commemorare il 500° anniversario della conversione di Sant'Ignazio di Loyola. All'evento hanno preso parte il Presidente della Generalitat, Pere Aragonès, il Presidente del Parlamento della Catalogna, Laura Borràs, il Presidente del Consiglio Provinciale di Barcellona, ​​Núria Marín, e il Sindaco di Manresa, Marc Aloy.

Nathalie Becquart: “Nella Chiesa primitiva nessuno decideva da solo”

(CR) “All’inizio la sinodalità era lo stile della Chiesa. Nella Chiesa primitiva, il governo era sinodale e collegiale, nessuno decideva da solo”. Lo ha dichiarato la sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi, nominata a febbraio da Papa Francesco, Nathalie Becquart, in una conferenza presso l’Istituto superiore Di Scienze religiose di Leida (Irel) sulla sinodalità.

500 voci nella Sagrada Familia per l’Anno Ignaziano

(Jesuïtes) Formare un coro di 500 persone nella Sagrada Familia per celebrare l'anniversario della conversione di Ignazio di Loyola. Era questa la proposta dei gesuiti della Catalogna per il prossimo 12 marzo. Quello che non si aspettavano era che le iscrizioni si sarebbero completate in meno di una settimana. “Sapevamo che era possibile riunire questo numero di persone.

La diversità religiosa del paese non si riflette nell’assistenza funebre

(Glòria Barrete –CR) Tombe separate da quelle che accolgono persone di altre confessioni religiose nel caso dei musulmani; cremazione senza feretro nel caso degli induisti; inumazione in terra, in fosse individuali e in terreni propri per i fedeli bahá’í; sepoltura non il sabato, toccando la terra e senza lapide definitiva sulla tomba per un anno dalla sepoltura nel caso degli ebrei. Sono esempi dei precetti delle religioni presenti in Catalogna in materia di sepoltura.

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