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Catalunya Religió
[Foto: Conferència Episcopal Tarraconense]

(CR) “Come abbiamo affermato in numerose occasioni, siamo convinti della forza che hanno il dialogo e i provvedimenti di grazia in ogni situazione di conflitto”. Questo è il sostegno dei vescovi catalani all'indulto per i prigionieri indipendentisti annunciato dal governo spagnolo. Giovedì la Conferenza Episcopale Tarraconense ha emesso un breve comunicato sulla situazione politica in Catalogna che evidenzia il dialogo “come via effettiva per dare risposte alla speranza di sanare le divisioni”. La nota ripete anche quanto affermarono dopo la sentenza per il “procés” (le iniziative indipendentiste, ndt) nel 2019, “che la realizzazione di un retto ordine sociale che permetta lo sviluppo armonico di tutta la società ha bisogno di qualcosa in più della mera applicazione della legge”. La proposta è “andare avanti con sentimenti di misericordia e di perdono sinceri”.

Il testo insiste sulla via degli accordi “che tutti speriamo si realizzino presto” e del dialogo: “se è serio, capace e aperto, e se si ammette che dialogare significa sempre rinunciare alle proprie esigenze per incontrarsi a metà strada con le rinunce dell'altro, ci saranno progressi”.

In questo contesto i vescovi chiedono di “immaginare una soluzione soddisfacente che si allontani dagli atteggiamenti irremovibili che non aiutano a costruire armonicamente la società. Sarà in quel momento che si vinceranno le difficoltà e la capacità di dialogo inizierà a condurre verso possibili soluzioni”.

Ora che sembra che si stiano concretizzando gli indulti per i prigionieri, va ricordato che questa disposizione a sostenere qualsiasi provvedimento di grazia era stata espressa anche da diversi vescovi nella serie di interviste rilasciate a Catalunya Religio’. Per esempio, il vescovo di Tortosa, Enrique Benavent, ricordava a febbraio che come hanno detto tutti i vescovi, “se vuoi risolvere un problema politico che è diventato un problema sociale non puoi utilizzare unicamente la via della stretta applicazione della legge. In qualche modo devi utilizzare la via della misericordia. Noi vescovi siamo su questa linea. Ben venga tutto ciò che contribuisca a costruire ponti. Un indulto? Un'amnistia? I vescovi non sono giudici. Non penso che tocchi a noi indicare il percorso concreto da seguire”. Anche il vescovo di Girona, Francesc Pardo, alcuni mesi fa spiegava che non vedeva “alcuna difficoltà a chiedere provvedimenti di grazia” da diversi livelli della Chiesa e che nel caso dei vescovi “preferirei che fosse una presa di posizione collettiva”.

CONFERÈNCIA EPISCOPAL TARRACONENSE

17 de juny de 2021

Davant el context social i polític que vivim en aquests moments a Catalunya els bisbes expressen:

«Com hem afirmat en nombroses ocasions, ens mostrem convençuts de la força que tenen el diàleg i les mesures de gràcia en totes les situacions de conflicte. Creiem que l’assoliment d’un recte ordre social que permeti el desenvolupament harmònic de tota la societat necessita alguna cosa més que l’aplicació de la llei.

És per aquest motiu que cal proposar el diàleg sempre com a via efectiva que dona resposta a l’esperança de resoldre divisions. Si el diàleg és seriós, capaç i obert, i si s’admet que dialogar sempre significa renunciar a les pròpies exigències per trobar-se en el camí amb les renúncies de l’altre, hi haurà avenços. A més, avançar tenint sentiments de misericòrdia i perdó sincers, tot respectant la justícia, ajudarà a que els acords que tots esperem s’assoleixin aviat.

Cal imaginar una solució satisfactòria que s’allunyi d’actituds inamovibles que no ajuden a construir harmònicament la societat. Serà aleshores quan s’aniran vencent les dificultats i la capacitat de diàleg començarà a aportar possibles solucions».

17 de junio de 2021

Ante el contexto social y político que vivimos en estos momentos en Cataluña los obispos expresan:

«Como hemos afirmado en numerosas ocasiones, nos mostramos convencidos de la fuerza que tienen el diálogo y las medidas de gracia en todas las situaciones de conflicto. Creemos que el logro de un recto orden social que permita el desarrollo armónico de toda la sociedad necesita algo más que la aplicación de la ley.

Es por este motivo que hay que proponer el diálogo siempre como vía efectiva que da respuesta a la esperanza de resolver las divisiones. Si el diálogo es serio, capaz y abierto, y si se admite que dialogar siempre significa renunciar a las propias exigencias para encontrarse en el camino con las renuncias del otro, habrá avances. Además, avanzar teniendo sentimientos de misericordia y perdón sinceros, respetando la justicia, ayudará a que los acuerdos que todos esperamos se logren pronto.

Hay que imaginar una solución satisfactoria que se aleje de actitudes inamovibles que no ayudan a construir armónicamente la sociedad. Será entonces cuando se irán venciendo las dificultades y la capacidad de diálogo empezará a aportar posibles soluciones.

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