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Catalunya Religió

(CR) Martedì la comunità benedettina di S. Benedetto di Montserrat ha tributato l’ultimo saluto alla sua prima badessa, madre M. Cecília Boqué, morta sabato 4 gennaio a 102 anni e dopo 77 di vita monastica. I funerali sono stati celebrati dal padre abate Josep M. Soler. Nel 1952 madre Boqué fu nominata prima badessa del monastero sorto dall’unione delle comunità di S. Clara di Barcellona e di S. Benedetto di Mataró. Ne fu badessa per 40 anni e guidò il trasferimento e la costruzione del nuovo recinto monastico femminile sulla montagna di Montserrat. Rinunciò al suo incarico quando aveva 77 anni.

Madre Cecília nacque a Borges del Camp il 14 febbraio 1917 e trascorse la sua infanzia e la giovinezza a Reus. Era la prima di nove fratelli, quattro dei quali si fecero religiosi, tra loro una sorella nella stessa comunità di S. Benedetto. Giovane dinamica, si appassionò al teatro e fu membro attivo dell’Azione cattolica femminile e catechista nella prioria di S. Pietro di Reus. Nel 1941, a 24 anni, entrò nella comunità di S. Benedetto di Mataró che dopo la Guerra Civile si trovava nel monastero di S. Cecília di Montserrat. Emise la professione temporanea nel 1942 nel monastero di S. Pietro “de les Puel·les” di Barcellona e, tra anni più tardi, la professione solenne a S. Cecília di Montserrrat.

Ben presto le furono affidati incarichi di responsabilità come sotto-priora e maestra delle novizie e il 15 dicembre 1954, ad appena 37 anni, l’abate Aureli M. Escarré la mise a capo della nascente comunità di S. Benedetto di Montserrat. Per due sessenni fu anche presidente della Federazione catalana delle monache benedettine e mantenne stretti legami con altri monasteri in Spagna, Francia e Italia.

La sua principale eredità consiste nel lavoro per l’unificazione delle due comunità che diedero vita al nuovo monastero. La stessa comunità sottolinea che madre Cecília ha cercato soprattutto una buona formazione sia intellettuale che culturale e che “si sforzò con la parola e le azioni perché si vivesse la vita monastica nel suo equilibrio tra preghiera e lavoro, accolse le riforme del Concilio Vaticano II e le portò avanti” tra le suore. Consolidare la nuova comunità ha significato anche preoccuparsi della costruzione del nuovo edificio, opera dell’architetto Lluís Bonet i Garí, discepolo di Antoni Gaudí. Nel 1995 fu sostituita come badessa da madre Montserrat Viñas.

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