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notícies relacionades

S. Eugenio, la parrocchia in uscita nel quartiere

(Víctor Rodríguez –CR) Nella zona di Sarrià, a Barcellona, da alcune settimane è spuntato un manifesto, verde, con un diagramma circolare al centro fatto di mani unite e con un messaggio chiaro: “Fare comunità, fare quartiere”. Accanto, con la frase “Aiutaci ad aiutare”, un QR code che porta a un sito web. Che sorprende per la dinamicità e perché è una radiografia dell’ampio ventaglio di tutto quello che fa e vuole fare la parrocchia di S. Eugenio I Papa.

Il vescovo Saiz: “L'influenza della Chiesa va oltre la pratica domenicale”

(Laura Mor/Jordi Llisterri –CR/Terrassa) Fuori della sua diocesi o degli ambienti ecclesiastici molti avrebbero difficoltà a dire chi è il vescovo di Terrassa. Come se esistessero solo i vescovi delle grandi città catalane o che siano protagonisti di effimere polemiche di stampa. Nel 2001 Josep Àngel Saiz Meneses fu nominato vescovo ausiliare di Barcellona con il cardinale Ricard Maria Carles e nel 2004 fu nominato primo vescovo di Terrassa.

Morto padre Manel, lottatore instancabile per i poveri e i prigionieri

(CR) Mercoledì sera è morto padre Manel Pousa Engroñat a causa di una embolia cerebrale nell’ospedale della Valle di Hebron dove era stato ricoverato lunedì in seguito al contagio da Covid 19. Aveva 75 anni e viveva in un casale della parrocchia della Trinità Nuova dove da molti anni promuoveva il reinserimento sociale di ex detenuti, attraverso la Fondazione Pare Manel.

Prima messa nella basilica della Sagrada Familia: un ringraziamento ai sacerdoti

(Jordi Llisterri-CR) “Malgrado il momento, è un motivo di gioia, perché si torna ad aprire la Sagrada Familia per lo scopo per cui fu pensata da Antoni Gaudí: celebrare l’eucarestia”. Così si è espresso con i giornalisti il rettore del tempio, Josep Maria Turull, poco prima di cominciare la prima messa nella basilica dopo la fine del lockdown.

L’inventiva ecclesiale durante il lockdown non deve sparire

(CR) Manca ancora la prospettiva per un’analisi distaccata e complessiva. Ma le comunità cristiane considerano l’accompagnamento come un valore essenziale che hanno saputo preservare durante la pandemia e che converrebbe potenziare in futuro. Allo stesso tempo, si apre il dibattito su come utilizzare le risorse virtuali per approfondire l’esperienza cristiana, senza trascurare il fattore umano. Si sono espressi in questi termini martedì scorso i partecipanti al primo dibattito su “La Chiesa dopo il lockdown”.

A Girona un ufficio informazioni e accompagnamento delle vittime di abusi

(Bisbat de Girona) La Diocesi di Girona ha istituito un ufficio informazioni sugli abusi sessuali e l’accompagnamento delle vittime, con l’obiettivo di facilitare e assicurare che le notizie o denunce su possibili abusi all’interno della Chiesa siano trattati nei tempi e in accordo con la legislazione canonica e civile, rispettando i diritti di tutte le parti coinvolte. L’apertura di questo ufficio risponde alla normativa disposta da Papa Francesco con il Motu Proprio “Vos estis lux mundi”.

Laura Mor: “Lungi dall’isolarsi, la Chiesa ha espresso fiducia”

(Glòria Barrete –CR) Chiese chiuse, messe senza fedeli, una comunità ad alto rischio di contagio, isolamento domiciliare per due mesi, centri sociali chiusi, ospedali stracolmi. Questo, grosso modo, è il panorama provocato dalla pandemia sanitaria da Covid 19. E la Chiesa che ha fatto in questo tempo?

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