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500 voci nella Sagrada Familia per l’Anno Ignaziano

(Jesuïtes) Formare un coro di 500 persone nella Sagrada Familia per celebrare l'anniversario della conversione di Ignazio di Loyola. Era questa la proposta dei gesuiti della Catalogna per il prossimo 12 marzo. Quello che non si aspettavano era che le iscrizioni si sarebbero completate in meno di una settimana. “Sapevamo che era possibile riunire questo numero di persone.

La diversità religiosa del paese non si riflette nell’assistenza funebre

(Glòria Barrete –CR) Tombe separate da quelle che accolgono persone di altre confessioni religiose nel caso dei musulmani; cremazione senza feretro nel caso degli induisti; inumazione in terra, in fosse individuali e in terreni propri per i fedeli bahá’í; sepoltura non il sabato, toccando la terra e senza lapide definitiva sulla tomba per un anno dalla sepoltura nel caso degli ebrei. Sono esempi dei precetti delle religioni presenti in Catalogna in materia di sepoltura.

La Chiesa consulta il popolo: “Dobbiamo essere aperti ad ascoltare cose che forse non ci aspetteremmo”

(Glòria Barrete –CR) Se avessero l’opportunità di esprimersi sulla Chiesa Cattolica, cosa direbbero? Si sono sentiti accolti, hanno spazio per fare sentire la propria voce? In che direzione deve andare la Chiesa nei prossimi anni? Chiunque, sia un membro attivo in parrocchia o che ci va solo per nozze, battesimi e funerali, da oggi alla prossima Settimana Santa potrà dire la sua nella fase diocesana del Sinodo dei Vescovi. Anche nelle diocesi catalane è stato celebrato l’evento inaugurale di questa fase di consultazione.

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