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Malgrado la pandemia, 500 persone trovano lavoro grazie alla Caritas di Barcellona

(Càritas Diocesana de Barcelona) “Nonostante le difficoltà vissute nel 2020, ci sono dati che fanno sperare”. Si è espressa così Dessirée Garcia, responsabile del programma di Formazione e inserimento lavorativo della Caritas diocesana di Barcellona nel presentare i dati sull’occupazione di “Lavora col cuore”, il servizio di sostegno all’occupazione della Caritas. Malgrado la pandemia, 500 persone assistite da questo progetto hanno trovato lavoro nel 2020.

Caritas Barcellona chiede la protezione dei migranti dai “confini invisibili”

(Ignasi Escudero –CR) Le persone in condizioni amministrative irregolari devono superare una corsa a ostacoli per accedere a diritti sociali basilari come il lavoro o la casa. Caritas Barcellona denuncia che ci sono “frontiere invisibili che condannano a una cittadinanza di serie B” e rivendica una legge sull’immigrazione adeguata alle necessità di mobilità attuali delle persone. Chiede anche di semplificare il sistema di prenotazioni e di facilitare l’iter burocratico di immigrazione senza tasse di emissione.

L’economia circolare in Catalogna richiede “uno sforzo in tutti i sensi”

(Abat Oliba CEU) Attualmente 148.000 tonnellate di prodotti tessili finiscono ogni anno nelle discariche catalane e si sprecano 262.000 tonnellate di alimenti. Questi dati esprimono una realtà: la Catalogna, malgrado una situazione migliore della media spagnola, avrà bisogno di fare “uno sforzo in tutti i sensi” per rientrare negli standard previsti dal Piano di azione per un’Economia Circolare Europea.

Quasi il 70% dei membri delle famiglie assistite dalla Caritas è senza lavoro

(Càritas Diocesana de Barcelona) La pandemia sta avendo un impatto senza precedenti sull’economia, il mercato del lavoro e la società, peggiorando le condizioni di vita di molte persone che già si trovavano in situazioni precarie, secondo il rapporto “Primo impatto della crisi da Covid-19 sulle famiglie assistite dalla Caritas diocesana di Barcellona”.

Musulmani e cristiani cooperano contro la fame

(Lucia Montobbio -CR) Il confinamento ha aggravato le situazioni di precarietà e isolamento. L’Associazione di volontari Taxi Anget si è resa conto di come famiglie povere restavano senza cibo durante il Ramadan. Non potendosi riunire nelle moschee o nelle case per rompere il digiuno, perdevano anche questo piccolo aiuto.

Caritas Barcellona mostra “la realtà che non si vede”

(Càritas Diocesana de Barcelona) “FOESSA è la nostra coscienza, è la voce che ci dice che le cose non vanno bene”. Così ha cominciato il suo intervento Joan Josep Omella, cardinale arcivescovo di Barcellona e presidente della Caritas diocesana, nel suo saluto ai 200 partecipanti alla giornata della Fondazione FOESSA (Promozione di studi sociali e sociologia applicata, nata nel 1965 su iniziativa della Caritas spagnola). Il tema della giornata era “La realtà che non si vede”.

L’esclusione sociale aumenta nella diocesi di Barcellona

(Càritas Diocesana de Barcelona) “Non c’`un accompagnamento sufficiente: dobbiamo comprendere le dinamiche sociali che portano a situazioni di esclusione”. Con questa premessa il direttore della Caritas diocesana di Barcellona, Salvador Busquets, ha voluto spiegare i motivi che hanno spinto la Caritas a realizzare il primo studio Foessa (Fondazione per la promozione di studi sociali e sociologia applicata) nella diocesi.

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