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Catalunya Religió

(Laura Mor –CR) In occasione del quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ Papa Francesco ha annunciato l’apertura di un Anno speciale per riflettere sull’enciclica. Come è stato recepito finora il suo messaggio nelle comunità cristiane catalane? La maggioranza delle congregazioni, dei movimenti e delle parrocchie si sono mosse nell’ambito della riflessione teorica. Alcuni gruppi hanno messo in moto una presa di coscienza. Ma sono ancora una minoranza coloro che hanno intrapreso cambiamenti concreti e sistematici a favore della conversione ecologica. È la diagnosi su presente e futuro dell’ecologia integrale che condividono tre profili di Chiesa impegnati nella cura della casa comune.

“La Chiesa catalana è tra quelle in cui sono sorte più iniziative” afferma il monaco Lluc Torcal, procuratore generale dei Cistercensi. “Questa voce della Chiesa per l’ecologia è una delle cose che sono state più apprezzate a livello civile e ha fatto sì che la Chiesa catalana sia rispettata in modo più profondo per questo tema”.

Justícia i Pau (Giustizia e Pace) conta su un gruppo di lavoro stabile dedicato a Ecologia e Giustizia. “Abbiamo l’impressione che l’enciclica sia stata elaborata sul piano della riflessione ma è difficile trovare modalità di attuazione pratica” spiega Maria Bargalló, vicepresidente dell’associazione.

Concorda il teologo Antoni Matabosch: “In cinque anni sono state fatte molte cose ma se ne sarebbero dovute fare di più”. Ritiene che “bisogna passare dalle considerazioni più teoriche a una militanza attiva, che tutti facciano qualcosa”. In tal senso crede che “le campagne popolari molte volte portino a effetti importanti”. E porta come esempio l’attuale “Impegno per l’ecologia integrale”. Firmato da oltre 1.200 persone, tra le quali personalità ecclesiali significative, conta sull’adesione di un centinaio di associazioni della Chiesa.

Da segnalare che ben prima dell’enciclica, padre Lluc Torcal iniziò nel 2007 la trasformazione ecologica del monastero di Poblet. Essendo divenuto un esempio di buone pratiche, in questi anni è stato chiamato ovunque per parlare della Laudato si’: parrocchie, religiosi e gruppi laicali che cercano di mettere in pratica il messaggio del Papa. “Ho visto che c’è molto interesse” afferma. A partire dagli stessi monasteri benedettini di Montserrat e S. Benedetto e da quelli cistercensi di Vallbona, Valldonzella e Solius ma anche all’Unione dei Religiosi o nelle diocesi di Tarragona e Urgell. “Si può considerare un fatto positivo: il messaggio è arrivato e ci sono risposte concrete che stanno dando risultati” conclude.

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