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Catalunya Religió
Foto: Miquel Colomer Planagumà / Flickr

(CR) “Questa diocesi guarda in faccia la parte più scura della sua storia e vuole lavorare perché non accada mai più nulla di simile”. Così la diocesi di Solsona presenta il risultato dell’inchiesta condotta negli ultimi mesi sui possibili abusi sessuali su minori commessi dal suo clero. La commissione istituita dal vescovo Xavier Novell ha concluso che tra gli anni 50 e 70 due sacerdoti della diocesi hanno abusato di otto minori. Non sono stati trovati altri casi né alcun indizio di copertura da parte dei vescovi diocesani. I due sacerdoti sono deceduti, come pure tre delle vittime.

La ricerca è stata condotta attraverso due percorsi: sono stati esaminati gli archivi di tutti i sacerdoti diocesani dagli anni 30 e sono stati raccolti indizi e informazioni che sono stati fatti giungere alla commissione. Alcune delle vittime conosciute hanno incontrato il vescovo Novell e insieme hanno considerato che essendo trascorsi tanti anni non era opportuno rendere noti i nomi delle persone colpite. Mons. Novell ha avviato l’inchiesta dopo la richiesta di Papa Francesco di esaminare il passato e rafforzare le misure di prevenzione contro gli abusi. Due anni fa il vescovo aveva già avvertito i sacerdoti che “semmai qualcuno di voi abbia abusato di un bambino venga e si accusi” sottolineando che “noi non possiamo mai cercare di eludere la responsabilità e le conseguenze delle nostre azioni”.

Allo stesso tempo, lo scorso febbraio i vescovi catalani si sono impegnati congiuntamente ad “adottare rigorose misure di prevenzione” e a “eliminare ogni tipo di tolleranza o di copertura e a sradicare dalle nostre comunità e da tutta la nostra società la cultura dell’abuso sessuale, economico, di potere e di coscienza”. Diverse diocesi e congregazioni religiose hanno aperto processi di revisione e hanno stabilito nuovi meccanismi di denuncia. Mons. Novell ha ammesso i fatti e chiesto perdono.

Di seguito la nota emessa dalla diocesi di Solsona:

Conclusioni dell’inchiesta della Delegazione per la Protezione dei Minori

Lo scorso febbraio il vescovo di Solsona mons. Xavier Novell si è impegnato, con una lettera al Bollettino diocesano, a mettere a disposizione un ufficio di assistenza per le vittime di abusi sessuali su minori e adulti vulnerabili da parte del clero diocesano, ad esaminare gli archivi dal 1930 e a rendere pubblici i risultati di questo lavoro. Tale impegno fu uno dei risultati concreti dopo la nota della Conferenza Episcopale Tarraconense del 12 febbraio, in seguito alle informazioni di abusi da parte di chierici in Catalogna.

Poco dopo il vescovo istituì la Delegazione diocesana per la Protezione dei Minori e degli Adulti Vulnerabili e l’annunciato ufficio. La Delegazione è composta da Clara Carbonell i Morago, assistente sociale; Josep Maria Vilaseca i Ribalta, laureata in teologia morale; Teresa Gené i Camps, psicologa e insegnante; e Antoni Cid i Briansó, avvocato. Subito fu reso pubblico un indirizzo di posta elettronica (abusos@bisbatsolsona.cat) e un numero di telefono (677830503).

L’iniziativa fu rafforzata a maggio dal motu propio “Vos estis lux mundi” di Papa Francesco che obbliga tutte le diocesi, individualmente o in gruppo, a dotarsi di un ufficio di assistenza alle vittime o un meccanismo che svolga tale funzione entro il 1 giugno 2020.

In questi mesi, la Delegazione ha investigato esaurientemente qualsiasi voce di abuso sessuale e ha affidato al vicario generale e a un altro presbitero la revisione di tutti gli archivi alla ricerca di possibili denunce contro sacerdoti diocesani e, nel caso, i passi compiuti dall’Ordinario del momento. Sono state ricevute 4 informazioni e sono state fatte ricerche su tre casi sospetti. Dopo un lavoro approfondito, in cui la proattività della Delegazione è stata decisiva, sono stati studiati 4 possibili casi di abusi e al momento si è concluso che tra gli anni ’50 e ’70 due preti diocesani, già defunti, hanno abusato sessualmente di 8 minori, dei quali tre già morti. Tre casi sono stati già chiusi.

È stata prestata assistenza a tre vittime. Due di esse sono state ricevute dal vescovo e l’altra dal vicario generale. Tutte hanno rivelato gli abusi subiti durante la loro infanzia e il nome dell’abusatore. Hanno anche espresso i motivi del loro lungo silenzio e la volontà di non rendere pubblica la loro identità. Considerando che i responsabili sono morti, tutti sono d’accordo che non ha alcun senso fare di più.

Le vittime hanno accolto con gratitudine la richiesta di perdono fatta loro a nome della Chiesa; l’impegno a rendere pubblici i fatti salvaguardando la loro intimità e identità; la promessa che la diocesi farà il possibile perché gli abusatori non ricevano mai alcun tipo di riconoscimento e soprattutto perché si sviluppi una cultura e un protocollo di protezione dei minori e degli adulti vulnerabili; infine, l’offerta del servizio di accompagnamento delle vittime messo a disposizione dalla Delegazione diocesana.

Il vescovo Xavier Novell, analizzato il rapporto della Delegazione e commosso per l’incontro con alcune vittime e la lettura degli atti di altri incontri, a nome proprio, del presbiterio e di tutta la comunità cristiana ha reso pubblica la seguente dichiarazione:

  1. Condanna esplicitamente gli abusi perpetrati dai due sacerdoti diocesani identificati
  2. Chiede sinceramente perdono a tutte le vittime. Inoltre, chiede a tutti i membri della Chiesa diocesana di farsi carico del dolore e del silenzio asfissiante che le vittime hanno dovuto sopportare per molti anni
  3. Ripete la sua offerta di aiuto a tutte le vittime, la disponibilità ad ascoltare e ricevere nuove rivelazioni o denunce e l’impegno a rendere la diocesi un posto sicuro per i giovani e gli adulti vulnerabili. Questa diocesi guarda in faccia la parte più scura della sua storia e vuole lavorare perché mai più succeda nulla di simile
  4. Dichiara che nulla di quanto scoperto finora è oggetto di giudizio canonico o civile e che non risulta in nessun caso alcuna responsabilità dell’Ordinario. Resta però a disposizione di ogni chiarimento e per ulteriori scoperte o denunce. L’impegno della Diocesi di Solsona per la trasparenza e la giustizia è costante e inequivocabile
  5. Ricorda che alcuni mesi fa la diocesi si è impegnata a creare una cultura di protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, evitando ogni genere di abuso. Lo ha fatto spinta dai casi resi noti in Catalogna e dalle indicazioni del S. Padre. Ora rinnova questo impegno mossa dalla coscienza che anche a casa nostra ci sono stati preti che hanno commesso delitti gravissimi
  6. Chiede a tutti i presbiteri e agli altri membri della Chiesa diocesana una giornata di penitenza – digiuno e preghiera – per questi terribili fatti appena resi noti. La indice per sabato 28 dicembre fino alla partecipazione all’Eucarestia per la festa della S. Famiglia

Solsona, 11 dicembre 2019

Bisbat Solsona

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