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Catalunya Religió
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(Jordi Llisterri-CR) “Malgrado il momento, è un motivo di gioia, perché si torna ad aprire la Sagrada Familia per lo scopo per cui fu pensata da Antoni Gaudí: celebrare l’eucarestia”. Così si è espresso con i giornalisti il rettore del tempio, Josep Maria Turull, poco prima di cominciare la prima messa nella basilica dopo la fine del lockdown. Come tutte le diocesi, Barcellona ha posticipato l’incontro dei sacerdoti che ogni anno si fa nella cattedrale con la Messa Crismale nella Settimana Santa e durante la quale si rinnovano le promesse sacerdotali e si celebrano gli anniversari di ordinazione.

Venerdì scorso finalmente si è potuto celebrare ma non nella cattedrale. Lo spazio della navata della Sagrada Familia consente infatti di mantenere le distanze di sicurezza senza problemi. Circa 200 sacerdoti e alcuni fedeli hanno partecipato alla celebrazione presieduta dall’arcivescovo Joan Josep Omella e dagli ausiliari Sergi Gordo e Toni Vadell. È stato anche il primo incontro per molti sacerdoti dopo il “confinamento”. Tutti con la mascherina per l’intera celebrazione.

Nell’omelia il cardinale Omella ha ringraziato per la “dedizione e donazione” di sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose durante il lockdown. Un tempo in cui oltre al dolore per i decessi “c’è stata molta anche molta solidarietà”. Ha insistito sulla necessità della “fraternità” tra sacerdoti e su quello che devono portare al mondo, che “ha bisogno di mani che aiutino e di orecchie che ascoltino”. In occasione del rinnovo delle promesse del giorno dell’ordinazione, gli ha ricordato che “siamo fragili ma la nostra è una vocazione bellissima”.

In altri momenti della celebrazione il cardinale è tornato a ringraziare per il lavoro e l’inventiva del clero in queste settimane. “Siete rimasti attivi, non è stato un tempo di vacanze”. Infine, ha fatto riferimento a una delle “lezioni della pandemia: abbiamo bisogno gli uni degli altri” e “non solo virtualmente”.

La celebrazione dei 50 e 25 anni sacerdozio quest’anno coincide con il mezzo secolo di ordinazione sacerdotale dell’arcivescovo, il 20 settembre 1970, a Saragozza. Perciò, alla fine della celebrazione, insieme alla ventina di preti che celebravano l’anniversario, anche Omella ha ricevuto una lettera e un ricordo della celebrazione.

Dopo questa messa la basilica ospiterà altre due celebrazioni diocesane. Domenica 28 giugno ci saranno le nuove ordinazioni sacerdotali e il 26 luglio un funerale per tutte le vittime del coronavirus.

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