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Catalunya Religió

(Parròquia de Sant Pere d’Octavià) Margarita Bofarull, medico, religiosa del Sacro Cuore, presidente dell’Institut Borja di Bioetica, membro della Pontificia Accademia per la vita e professoressa della Facoltà di teologia di Catalogna, ha tenuto una conferenza sull’eutanasia nel Monastero di Sant Cugat.

Bofarull ha chiarito molti concetti legati alla morte e si è lamentata del modo in cui il Parlamento spagnolo ha approvato la legge in materia perché “è andata avanti senza che ci sia stato alcun dibattito né parlamentare né sociale sulla morte” e ha criticato che la commissione di lavoro non abbia minimamente tenuto in conto la relazione del Comitato di Bioetica di Spagna, contrario alla depenalizzazione. Ha poi messo in guardia dal pericolo di mancanza di protezione delle persone più vulnerabili, “quelle che la società scarta o che sentono di essere un peso per le proprie famiglie”.

Secondo Bofarull, la morte è ancora un tabù nella società: “Ci stiamo abituando ad ascoltare cifre di morti ma non c’è un confronto sociale sulla morte; e la morte interroga tutti sul senso della vita”. Bofarull ha detto che, nel solco di questa mancanza di dialogo, esiste molta confusione sul significato dell’eutanasia e “molte persone quando dicono ‘voglio l’eutanasia’ in realtà chiedono di non soffrire, di avere una buona morte. E questo è possibile con altre opzioni, come la sedazione palliativa”. La religiosa si è lamentata del fatto che queste alternative non sono ancora garantite dallo Stato spagnolo. In tal senso ha sottolineato che in Spana si calcola che in un anno, prima della pandemia, erano morte 80.000 persone senza ricevere le cure palliative necessarie.

Bofarull ha spiegato nei dettagli come le cure palliative aiutano a evitare la sofferenza dei malati e contribuiscono ad avere una buona morte, una buona fine. Per questo ha insistito sulla necessità di formazione, sia della società che dei futuri professionisti della salute sui temi del fine vita e dei palliativi. Infine ha ricordato che uno degli aspetti della vita cristiana più importanti e necessari nel mondo attuale è che la vita, oltre a essere un bene individuale, è anche un bene comunitario ed ha assicurato che “se viviamo in autentica comunità ci saranno meno richieste di eutanasia”.

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