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Catalunya Religió
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(Jordi Llisterri-CR) “Abbiamo bisogno di cristiani, laici e laiche, appassionati”. Lo ha chiesto sabato scorso l’arcivescovo di Tarragona mons. Joan Planellas, ai partecipanti del settimo Incontro catalano dell’Apostolato Secolare. L’invito delle delegazioni dell’Apostolato Secolare delle dieci diocesi catalane al Collegio La Salle Bonanova di Barcellona aveva come obiettivo la preparazione al Congresso dei Laici che si terrà a febbraio a Madrid. “Dobbiamo recuperare l’entusiasmo e la speranza. Noi stessi siamo il risultato del sogno pieno di speranza di Gesù”. Un richiamo necessario, malgrado molti dei presenti sentano parlare da quando erano giovani di un protagonismo dei laici che tarda ad arrivare.

In ogni caso, l’arcivescovo Planellas ha fatto un discorso che invita a cambiare mentalità. Ha sottolineato che il Concilio Vaticano II dice in maniera chiara, “con un testo molto forte” che “la Chiesa non è davvero completa se non c'è un laicato propriamente detto che lavora di concerto con la gerarchia”. Questo dimostra che “i laici non sono membri della Chiesa di seconda categoria”. Come ha ripetuto diverse volte, “in primo luogo siamo cristiani e poi siamo quelli che fanno la Chiesa”. “La dignità di essere cristiani è superiore a qualsiasi ministero” ma questo, come diceva Carles Cardó, richiede anche “essere più esigenti con noi stessi”.

Il terzo millennio dei laici

Di fronte al congresso “Popolo di Dio in uscita”, mons. Planellas ha affermato che “il terzo millennio deve essere quello dei laici. Forse è questo il messaggio che lo Spirito manda alla Chiesa in questi tempi”. L’arcivescovo di Tarragona ha concluso il suo discorso con sette proposte per recuperare “il profilo genuino del laico cristiano secondo il Vaticano II: è un seguace di Cristo; al servizio del Regno di Dio; membro attivo e responsabile; inviato al mondo; radicato nella Parola di Dio e nell’Eucarestia; con una vita basata sulla radicalità evangelica e con una formazione costante”.

Un secondo momento di dibattito, per condividere il lavoro di preparazione al Congresso di febbraio che è stato fatto nelle diocesi, si è svolto utilizzando la tecnologia digitale dei telefonini, che ha permesso di condividere le opinioni di oltre un centinaio di partecipanti. L’incontro si è concluso con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare di Barcellona mons. Sergi Gordo che ha sottolineato la volontà di “camminare insieme, malgrado non sia sempre facile” e la necessità di ottenere che “gli slogan non rimangano vuoti di contenuti”.

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