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Catalunya Religió
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(Jordi Llisterri/Laura Mor –CR/Terrassa) Non succedeva da 50 anni. Un vescovo della Catalogna va in un’altra diocesi della Spagna. La S. Sede ha annunciato la nomina di Josep Àngel Saiz Meneses come nuovo arcivescovo di Siviglia. È una delle sedi più importanti della Chiesa spagnola, tra la quindicina di sedi vacanti o con il vescovo in attesa di sostituzione che ci sono attualmente.

Saiz, 64 anni, è vescovo da 20 anni e nel 2004 fu nominato da Giovanni Paolo II primo vescovo della nuova diocesi di Terrassa, staccata dalla diocesi di Barcellona. Nato a Cuenca, si trasferì da piccolo a Barcellona. Si formò nel seminario di Toledo ma dal 1989 si reintegrò nel clero di Barcellona. Il cardinale Ricard Maria Carles lo promosse in diversi incarichi diocesani e nel 2001 fu nominato vescovo ausiliare.

La nomina è singolare perché erano decenni che i vescovi provenienti dal clero catalano non erano promossi ad altre diocesi. E ancora meno a un’arcidiocesi come Siviglia sede tradizionalmente cardinalizia: è la sede spagnola che ha avuto più cardinali. L’Andalusia è anche una delle zone con maggior vitalità e prospettive della Chiesa spagnola.

Saiz è stato nominato amministratore apostolico e continuerà a dirigere la diocesi di Terrassa fino al suo ingresso ufficiale a Siviglia, probabilmente il 12 giugno. A quel punto bisognerà vedere se la S. Sede nominerà un nuovo amministratore apostolico o lascerà che lo scelga il Collegio dei consultori della diocesi in attesa del nuovo vescovo. Un processo che di solito dura circa un anno.

In una conferenza stampa mons. Saiz ha indirizzato un messaggio alla diocesi di Siviglia, all’arcivescovo uscente Juan José Asenjo e al suo predecessore, il cardinale Carlos Amigo. L’hanno accompagnato il vescovo ausiliare di Terrassa, Salvador Cristau, e il vicario generale, Fidel Catalán.

Vescovi catalani fuori della Catalogna

Ramon Buxarraris è stato l’ultimo vescovo catalano, del clero di Barcellona, ad essere nominato vescovo di una diocesi di lingua non catalana, nell’agosto 1971, a Zamora, successivamente promosso a Malaga. Nel dicembre dello stesso anno Josep Maria Cases Deordal di Osona fu nominato vescovo di Castelló. Nel 1977 Antoni Deig di Solsona andò a Menorca prima di tornare in Catalogna. Era l’epoca in cui dalla nunziatura si stava completando il rinnovamento dell’episcopato spagnolo erede del franchismo.

Da allora non ci sono più stati vescovi catalani fuori della Catalogna. Al contrario, in questi 50 anni, soprattutto negli ultimi decenni, sono stati nominati sei valenziani: Carles, Piris, Salinas, Cortés, Giménez e Benavent; due provenienti dalle Baleari come ausiliari di Barcellona, Taltavull e Vadell; e un aragonese della Franja (la regione al confine tra Catalogna e Aragona, ndr), Omella.

Ora, con il cardinale Joan Josep Omella in Catalogna, membro della Congregazione vaticana che sceglie i vescovi e presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, un vescovo catalano torna ad essere eletto a una sede importante della Chiesa spagnola.

Saiz ha rivolto un messaggio di commiato a tutta la diocesi. Ha valutato il modo in cui ha orientato il lavoro nella diocesi di Terrassa “per farla diventare una Chiesa che esce incontro a ogni persona”. Concretamente, ha sottolineato la creazione del seminario: “In un momento in cui si registravano fusioni e unificazioni era rischioso” e ha ricordato: “Ho ordinato più sacerdoti di quanti siano andati in pensione”.

Oltre a potenziare la pastorale vocazionale e giovanile, e l’ordinazione dei preti, ha sottolineato che ha promosso pellegrinaggi diocesani, catechesi, il lavoro con le scuole diocesane, parrocchiali e religiose, e, specialmente adesso, con Caritas parrocchiali e diocesana. Un lavoro possibile grazie al fatto di aver avuto “buoni collaboratori”.

“Siamo in tempi complicati e difficili però ci sono indicatori che ravvivano la nostra speranza nel futuro”. Rispetto alla nuova tappa di Siviglia, ha detto che vi porterà l’atteggiamento di servizio. “Il lavoro della Chiesa è appassionante” e ha citato l’ambito del primo annuncio, la catechesi e la formazione, come pure l’azione caritativa e sociale.

Primo vescovo di Terrassa

Josep Àngel Saiz Meneses è nato a Sisante (Cuenca) nel 1956 ma prima di compiere 10 anni la sua famiglia si traferì nel quartiere di Sant Andreu a Barcellona. È stato nel seminario minore di Barcellona e ha studiato psicologia all’Università di Barcellona prima di ricevere la sua formazione sacerdotale a Toledo. A quei tempi era considerato un seminario più tradizionale di quello di Barcellona. Poi ha compiuto gli studi teologici a Burgos.

Fu ordinato nel 1984 a Toledo e dopo diverse attività parrocchiali e nei gruppi diocesani, 5 anni più tardi tornò a Barcellona, per un breve periodo a Sant Andreu e poi a Cerdanyola del Vallès, responsabile anche della pastorale universitaria dell’UAB (Università autonoma di Barcellona).

Nel 2000 l’allora arcivescovo di Barcellona, cardinale Ricard Maria Carles, sorprese tutti nominandolo segretario generale e cancelliere, rinnovando tutta l’equipe di collaboratori più stretti. Un anno dopo fu nominato ausiliare di Barcellona. È stato tra i possibili successori di Carles ma nel 2004 la diocesi fu divisa e si crearono le nuove sedi di Terrassa e Sant Feliu. Saiz fu il primo vescovo di Terrassa, incaricato di avviare la nuova diocesi da zero.

A Terrassa creò un seminario in tempi di crisi vocazionali. Non ha mai avuto un profilo pubblico da protagonista né è mai stato al centro di polemiche ma è andato strutturando la nuova diocesi con un proprio profilo, differenziandosi da Barcellona. Poche settimane fa ne abbiamo parlato durante la lunga intervista rilasciata dal vescovo a Catalunya Religió.

Negli ultimi anni si è conquistato la fiducia degli altri vescovi spagnoli. In diversi mandati è stato eletto presidente di commissioni episcopali e nel 2007 fu nominato consigliere nazionale del Movimento “Cursillos de Cristianidad”. Infine nel 2020 fu eletto tra i nove componenti della Commissione esecutiva della Conferenza Episcopale Spagnola.

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