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Catalunya Religió

(Jordi Llisterri-CR) Per la decima volta il Parlamento della Catalogna ha ospitato lunedì 2 marzo l’evento istituzionale per celebrare la Settimana mondiale dell’Armonia Interconfessionale, giornata istituita dalla Nazioni Unite e che in Catalogna è promossa dal Gruppo di Lavoro Stabile delle Religioni (GTER). L’apertura della cerimonia è stata affidata al presidente del Parlamento, Roger Torrent, con il vicepresidente del GTER, il pastore protestante Guillem Correa, e la vicedirettrice generale di Affari Religiosi del Governo della Catalogna, Isabel Escandell.

Di fronte ai rappresentanti di diverse confessioni, il presidente Torrent ha difeso l’autentico pluralismo religioso. “Pluralità e pluralismo non sono esattamente la stessa cosa” perché “pluralità è che ci sono persone diverse" e "pluralismo è partecipazione dalla propria identità". Torrent ha spiegato che “resta ancora molto da fare dal punto di vista del pluralismo” e ciò “richiede rinunce e pertanto le opzioni maggioritarie ed egemoniche devono fare un passo di lato”. “Le comunità più forti e coese sono quelle che sfruttano e integrano questo pluralismo” ha concluso. Sia Torrent che Correa sono stati concordi nel sottolineare che la presidenza del Parlamento ha sempre aperto le porte alla celebrazione annuale di questa giornata interreligiosa e che bisogna continuare questa tradizione decennale “chiunque ci sia su questa poltrona” ha detto Torrent.

Due gli interventi. Antoni Matabosch, teologo e presidente del GTER, ha descritto l’applicazione dei concetti di aconfessionalità e laicità nei diversi paesi. Ha proposto di indirizzarsi verso modelli che riconoscano la religiosità e portato come esempio la Francia dove il modello laicista imposto nel 1905 si è evoluto negli ultimi 50 anni verso un modello di laicità positiva. Francisca Pérez Madrid, cattedratica di diritto ecclesiastico dell’Università di Barcellona, ha descritto i diversi rischi per la libertà religiosa quando è riconosciuta legalmente ma le azioni delle amministrazioni pubbliche non la incoraggiano o la limitano con “politiche religiosamente miopi”. All’evento hanno partecipato il secondo vicepresidente della Giunta del Parlamento Joan García González, il deputato Lluís Font e il deputato al Congresso nazionale Joan Capdevila.

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