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Catalunya Religió

(Ignasi Escudero -CR) Alcuni giorni fa Trump proclamava davanti a 5.000 neopentecostali: “Credo davvero che Dio è con noi”. Bolsonaro ha utilizzato come slogan della campagna elettorale “Il Brasile sopra tutto e Dio sopra tutti”. Jeanine Áñez, autoproclamatasi presidente della Bolivia, ha mostrato una Bibbia di grandi dimensioni dopo il giuramento lo scorso novembre. Con questi tre esempi il giornalista Joan Carles Peris ha iniziato, in una sala gremita, l’incontro su “Fondamentalismi cristiani e autoritarismi” nell’ambito del ciclo “I Lunedì dei diritti umani” organizzata da Justícia i Pau, Cristianisme i Justícia, Mans Unides e Càritas.

L’argomento è di grande attualità e il giornalista ha voluto subito centrare il dibattito: “Sarebbero arrivati alla presidenza senza il sostegno di gruppi fondamentalisti conservatori?”. Ed ha aggiunto: “Siamo di fronte a un tentativo di ‘sequestro’ del cristianesimo da parte della destra?”. Al dibattito hanno partecipato due esperti, Mar Griera, sociologa della religione, e il teologo gesuita Victor Codina.

“Viviamo in società altamente secolarizzate ma con Dio più presente nella sfera pubblica rispetto agli anni ‘90” ha spiegato la professoressa, sottolineando che nell’Europa orientale le giovani generazioni si dichiarano più religiose di prima. Il fondamentalismo cristiano compare negli anni 10 del secolo scorso negli Stati Uniti, in piccoli gruppi rinchiusi in se stessi e che interpretavano la Bibbia in senso letterale. Gruppi che hanno poco a che vedere con la loro realtà attuale. Ci sono due elementi chiave per comprendere la loro espansione. Il primo è l’obiettivo di creare una “maggioranza morale” annunciata dalla prima lobby evangelica dell’era Reagan. Il secondo è l’invio sistematico di gruppi di fedeli nordamericani in America Latina per contrastare le comunità di base e la teologia della liberazione, ha affermato il gesuita.

Le chiese evangeliche basano la loro influenza su quella che la sociologa definisce “politiche del corpo”, che hanno a che vedere con l’aborto, l’eutanasia e la morale sessuale. Un pensiero conservatore comunicato in maniera innovativa e diversa: gli elementi catartici sono fondamentali nel vincolo emotivo e affettivo con la comunità. Una catarsi che porterebbe a cantare e gridare durante il culto perfino chi non aderisce a queste confessioni. Altro elemento chiave per la loro rapida espansione è l’adattabilità. Secondo Griera, “mentre la Chiesa cattolica è molto burocratizzata, le chiese evangeliche si possono aprire con molta più facilità”.

Mentre nel continente americano l’autoritarismo politico è andato a braccetto con le chiese evangeliche, in particolare con i neopentecostali, in Europa l’approccio è con una parte del cattolicesimo. Secondo gli ultimi studi, il coinvolgimento nelle comunità cristiane è un vaccino contro l'estrema destra. Ciò nonostante, Griera sottolinea che il voto alla destra radicale “è legato a un cristianesimo identitario e culturale, che non è praticante ed esprime rifiuto per l’immigrato”. Nel caso spagnolo è molto recente (ma in un’Europa con situazioni molto simili, da Salvini alla famiglia Le Pen); la maggioranza dei movimenti di destra radicale non hanno più di 10 anni. Si sono andati avvicinando alla religione progressivamente, difendendo la civiltà giudaico-cristiana, stando all’analisi della sociologa. Lo stesso processo che “ha portato le dittature latinoamericane ad assassinare padre Ellacuria o padre Espinal” ha aggiunto Codina.

La prima spiegazione di questo boom è la paura. Ma non è la sola. Peris si chiede se queste chiese hanno un programma proprio, un modello sociale ed economico conservatore e liberale. Griera segnala come alcuni contributi della sociologia della religione mostrano che c’è una relazione tra l’offerta e la domanda: la domanda religiosa è cresciuta negli ultimi anni e con essa la presenza di nuove confessioni. Bisogna evitare letture semplicistiche riguardo al rapporto tra religione e politica. I leader conservatori latinoamericani hanno utilizzato i movimenti religiosi per impadronirsi del potere o viceversa? In nessun caso la semplificazione aiuterà a comprendere ed affrontare questo fenomeno. La parola più ripetuta nel corso della serata? Complesso.

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