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Catalunya Religió
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Fotografia: Jey sota llicència C. C. 3.0.

Arquebisbat de Tarragona L'arcivescovo Joan Planellas ha firmato un decreto che stabilisce una nuova distribuzione territoriale nell'arcidiocesi di Tarragona. Questa nuova distribuzione istituisce cinque nuove arcipreture al posto delle dieci finora esistenti e crea un totale di ventiquattro Unità Pastorali (UPA).

La ristrutturazione firmata dall'arcivescovo di Tarragona sabato scorso risponde alle esigenze pastorali dell'arcidiocesi, nonché a un processo di rinnovamento personale e comunitario che, a partire dal processo sinodale, “consenta una trasformazione missionaria delle parrocchie e delle comunità diocesane”.

La nuova distribuzione territoriale è motivata dal desiderio di provvedere opportunamente alle esigenze pastorali delle parrocchie, tenendo conto dei cambiamenti demografici, sociali e pastorali che la società sta vivendo. Così, “la creazione delle Unità pastorali faciliterà la cura pastorale dei fedeli basata su azioni comuni”, assicura l'arcivescovo.

Le unità pastorali che si formano nell'arcidiocesi sono comunità di fedeli configurate come un insieme di parrocchie, che, conservando la loro identità, i loro diritti e i loro doveri, condividono criteri pastorali comuni in chiave missionaria e sinodale al fine di garantire “la cura pastorale dei fedeli di tutte le parrocchie e di promuovere e facilitare la creazione di comunità vive ed evangelizzatrici”.

Uno degli aspetti che si vogliono valorizzare con la creazione delle unità pastorali è il lavoro di squadra e la corresponsabilità nei settori della pastorale primaria. In tal senso, le unità pastorali avranno alcune parrocchie di riferimento, un responsabile dell'evangelizzazione, della catechesi e della formazione; un altro della liturgia e della pietà popolare; e un altro dell’azione caritativa e sociale. In tutti e tre i casi ci sarà un'équipe apostolica di collaboratori impegnati nel lavoro specifico da svolgere in ogni spazio di evangelizzazione.

Inoltre, per ogni UPA sarà formata un’équipe di governo, che potrà coincidere con il Consiglio Permanente del Consiglio Pastorale della stessa UPA, formato dal coordinatore dell'UPA, che sarà nominato dall'Arcivescovo. Questa équipe dovrà implementare una cultura della sinodalità in chiave evangelizzatrice e prendere decisioni promuovendo il lavoro cooperativo.

Le unità pastorali dovranno istituire un Consiglio pastorale composto da sacerdoti, diaconi, persone consacrate e laici di diversi settori e associazioni cristiane, per rendere possibile la partecipazione, la collaborazione e l'esercizio della corresponsabilità di tutti nella missione della Chiesa.

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