CR La polemica sul presepe negli edifici pubblici della Catalogna ha fatto la sua comparsa anche durante la “messa del gallo” (la veglia di Natale, ndt) di Montserrat. L'abate Manel Gasch vi ha fatto riferimento durante l'omelia e ha chiesto retoricamente: "Perché la neutralità delle istituzioni esclude il presepe, la rappresentazione tradizionale della vera storia che c’è dietro la festa di Natale, una storia che è la più grande esaltazione che si possa fare dell'umanità?"
L'affermazione si inserisce in una riflessione sul significato inclusivo del Natale e della nascita di Gesù come chiamata collettiva a rispondere ai bisogni dell'umanità. In questo contesto, si è chiesto l'abate, “contemplando il presepe, cosa possiamo aver fatto di male perché un messaggio così chiaro, così positivo, così umano, così solidale, che mette al centro la debolezza di un bambino, sia così poco accettato, al punto da cancellarne la memoria dagli edifici pubblici con la scusa della società laica?”.
Ha aggiunto che “non è una critica. È una domanda che ci poniamo come cristiani”. E ha insistito a chiedersi perché la società “non vede alcuna verità in Gesù Cristo e nel suo Vangelo, degna almeno di essere ricordata?”. A questo punto Manel Gasch ha citato direttamente la decisione dell'Ufficio di Presidenza del Parlamento della Catalogna di collocare solo un albero di Natale all’interno della “Ciutadella” e non un presepe come era stato fatto l'anno precedente: "Il nostro Parlamento preferisce rappresentare il Natale con un albero con luci e palline colorate, estraneo alla nostra cultura fino a poco tempo fa. Ho tutto il rispetto per la legittimità delle istituzioni, ma come cristiani dobbiamo esserne ben consapevoli e chiederci se abbiamo reso meno credibile la vita e il Vangelo di Gesù Cristo”.
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