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Catalunya Religió
Cartell de la campanya 'Fent barri'.
Galeria d'imatges

(Víctor Rodríguez –CR) Nella zona di Sarrià, a Barcellona, da alcune settimane è spuntato un manifesto, verde, con un diagramma circolare al centro fatto di mani unite e con un messaggio chiaro: “Fare comunità, fare quartiere”. Accanto, con la frase “Aiutaci ad aiutare”, un QR code che porta a un sito web. Che sorprende per la dinamicità e perché è una radiografia dell’ampio ventaglio di tutto quello che fa e vuole fare la parrocchia di S. Eugenio I Papa.

Il parroco è don Nino Rodríguez: “Alla Chiesa manca il marketing” afferma. Il progetto “Fare comunità, fare quartiere” è senza dubbio un’iniziativa comunicativa e allo stesso tempo la realizzazione concreta del piano pastorale diocesano “Usciamo!” che invita le parrocchie di Barcellona a uscire per cercare le persone in sintonia con quanto chiede Papa Francesco.

Volendo farsi conoscere nel quartiere, il parroco e gli oltre 200 volontari che fanno parte dei diversi gruppi e servizi della parrocchia puntano a rafforzare il dinamismo di questa piccola chiesa. Il sito web mostra sei icone per i diversi ambiti in cui opera la parrocchia. Il tempo libero o l’educazione accanto alla celebrazione della fede sono alcune di queste aree tematiche ma quella che viene evidenziata è soprattutto l’azione sociale, che privilegia i poveri e i giovani, questi ultimi punta di diamante della parrocchia. Don Nino è convinto: “Vogliamo sensibilizzare i residenti perché ci aiutino ad aiutare, e così ‘faremo’ il quartiere”. Tutto il lavoro viene svolto insieme alla parrocchia di El Pilar, retta dal sacerdote Àngel Jesús Navarro.

L’iniziativa non ha avuto vita facile perché è partita in piena pandemia di Covid, che però l’ha resa più necessaria: “La crisi del 2008 segna un prima e un dopo nella realtà del quartiere, come sta facendo ora il Covid, che ha provocato una ricaduta molto peggiore per tante persone che si erano appena riprese dalla crisi precedente”. Il sacerdote sa di cosa parla perché è anche responsabile della Distribuzione Solidale di Alimenti (DISA) che assiste oltre 800 famiglie. Solo in parrocchia ogni giorno più di 150 persone mangiano grazie al progetto Emmaus.

L’iniziativa del manifesto ha preso corpo nello scorso autunno dopo diverse giornate di lavoro con volontari specializzati nel marketing. “Abbiamo analizzato e discusso tutto – spiega il parroco – Colore, nome, immagine che ci doveva identificare in modo da ricavare aiuti per arrivare a più gente possibile, credenti e non credenti”. Il quartiere si è riempito di manifesti da dicembre e in un mese il sito ha avuto oltre 80.000 visite e ha iniziato a dare i primi frutti, sia in donazioni economiche che per l’arrivo di famiglie e giovani che si sono visti per la prima volta in parrocchia.

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